di Fausto Paesani, Presidente Comitato Ospedale di Rete

Il  Comitato  Pro  Ospedale  di Rete San Sabino, in merito alle ultime notizie  apprese  dai  quotidiani  locali  e  riguardanti  la  vicenda dell'Ospedale  di  Rete,  intende  ribadire che i Fondi necessari alla costruzione  dell'Opera Sanitaria sono già disponibili e corrispondono a circa 24 Milioni di Euro. Lo stesso intende altresì sottolineare che l'area  individuata  da  ormai  dieci  anni  in località San Sabino di Osimo,  sulla  quale  sono già stati eseguiti dei lavori, il cui costo nell'anno  1998  aveva  già  raggiunto circa un miliardo delle vecchie lire, è stata univocamente riconosciuta dalle Amministrazioni Comunali interessate  quale  area  più  adatta per proseguire il Progetto di un Ospedale  baricentrico, utile per tutti i 150.000 abitanti della bassa Valle  del  Musone. Per quanto sopra si rammenta agli Enti interessati che,   allo   stato   attuale,  qualsiasi  cambiamento  di  ubicazione comporterebbe  uno slittamento dei tempi di realizzazione del Progetto Sanitario di svariati anni, a tutto discapito dei cittadini che già da un  ventennio  stanno  attendendo  un  Ospedale di Qualità. Ancora una volta  il  Presidente  del  Comitato Fausto Paesani sollecita tutte le Amministrazioni  Locali  interessate a fare fronte comune per ottenere dalla  Regione  Marche  l'immediato  avvio  dei  lavori di costruzione dell'Ospedale  di  Rete  in  località San Sabino di Osimo, soprattutto incalzando  la  suddetta  Amministrazione  Regionale affinché avvii un nuovo  Project  Financing,  tenendo sempre presente che la Sanità deve essere  pubblica  e  che  i  Fondi,  già disponibili da svariati mesi, devono  essere  impiegati  per  la realizzazione di questo Ospedale di Rete.  Quanto  sopra  anche  in  considerazione che i 150.000 abitanti della  bassa  Valle  del  Musone  hanno  già  versato  la  loro  quota attraverso  le tasse già pagate in oltre dieci anni di vana attesa. Il Comitato nel frattempo proseguirà la propria opera di informazione nei confronti  dei  cittadini  dei  territori  interessati.