Nota del Comitato Difesa Ospedale
“L’ ospedale dei sogni?”
“Chiedere l’impossibile significa non avere niente, chiedere il credibile significa avere molto”. “Chi si accontenta gode, chi non s’accontenta crepa”.
Queste sono le affermazioni che il Direttore Generale dell’Asur Zona 8 di Civitanova Marche, Dottor Morosini (nella foto) ripete continuamente ed in più occasioni ai cittadini recanatesi e dei paesi limitrofi interessati. E’ certo che egli cerca di convincere tutti gli utenti ad accettare quello che invece è inaccettabile, cerchiamo di spiegare il perché.
Avere una Chirurgia a ciclo breve, significa perdere le urgenze e di conseguenza avere un Punto di Primo Intervento depotenziato, infatti i medici che dovranno intervenire qui, saranno quelli dei reparti di medicina e di chirurgia. Se ci saranno urgenze, dovrà essere chiamato il 118 il quale deciderà dove portare il paziente, naturalmente dove ci sarà un posto disponibile.
I chirurghi rimarranno in quattro e verrà assunto un urologo, che peraltro serve all’organico di Civitanova e che quindi verrà al Santa Lucia soltanto quando ci saranno interventi inerenti la sua specializzazione. Il Direttore sostiene che nessun “Luminare” verrebbe a Recanati, perché perderebbe il proprio prestigio, ma gli attuali chirurghi e l’eventuale urologo che verrebbe assunto, sarebbero di serie “B”, visto che si “abbasserebbero” a lavorare al Santa Lucia?
Si parla di fare un’altra sala operatoria, ma a che serve spenderci se sarebbe operativa 3 giorni alla settimana, oltretutto soltanto con interventi programmati? Per tutto questo il Comitato continuerà fino all’esasperazione a chiedere con forza e determinazione la sostituzione immediata del Dottor Massa che è vacante da oltre un anno. Questa assunzione DEVE essere fatta entro breve, in quanto ci risulta che a causa si questa assenza ci sono liste di attesa.
Il PSR 2007/2009 dice che i Punti di Primo Intervento dovranno restare chiusi nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi diurni, ma egli garantisce che per il Santa Lucia questo non avverrà, però, come lui stesso ricorda, egli è un Direttore protempore che vuol dire a tempo determinato, quindi alla scadenza del suo mandato, ne verrà un altro, che supportato dal PSR attuale potrebbe decidere per le previste chiusure.
Il laboratorio analisi, per la professionalità e soprattutto per il notevole numero di prestazioni va potenziato, se poi si vuole affiancare un laboratorio di citopatologia, che ben venga, l’uno non preclude l’altro. Ma poi, lo specialista citologo, si “abbasserebbe” a prestare la sua opera a Recanati?
Ricordiamo che il personale trasferito o pensionato, non è stato affatto sostituito, infatti al laboratorio analisi ne mancano otto ed è da qui che si capisce che si sta cercando di smantellarlo pian piano. Gli otto dipendenti della cucina del Santa Lucia sono stati tutti trasferiti a Civitanova con mansioni diverse, quando a Recanati per evitare le lunghe file per pagare le analisi bastava un’amministrativa.
Quale altro ospedale marchigiano sta avendo lo stesso trattamento? Perché prima di prendere decisioni non si attende le proposte della Conferenza dei Sindaci, le cabine di regia, lo studio del territorio e quindi la situazione dell’area vasta n. 3?
Abbiamo ascoltato in tv e letto sui giornali che le Marche sono la terza Regione in Italia ad aver risparmiato di più sulla sanità nell’ultimo trimestre 2007, ci auguriamo che questi risparmi vengano reinvestiti per la stessa.
E’ proprio il caso di dire che “l’Ospedale dei sogni” o forze solo nei sogni e non nella realtà, non è quello che vogliamo tutti noi utenti, ma quello che hanno ideato gli amministratori, gli economisti ed i politici regionali, i quali dovrebbero essere più attenti alle esigenze di ogni territorio.
Ci preme dire a tutti che il Comitato da circa due anni lavora instancabilmente per mantenere e soprattutto potenziare non le mura, come sostiene il Direttore, ma bensì l’insieme di quello che fino ad oggi ha salvaguardato la salute di questo nostro dimenticato territorio.
Nel terminare, chiediamo il sostegno di TUTTI, al fine di far valere il nostro diritto alla salute e per questo il Comitato chiederà al più presto dei nuovi incontri ai vertici della sanità regionale.