Nota del gruppo consiliare del PD
RECANATI - Dichiarazioni spavalde o termini forti non colmano lacune e amnesie. Dinnanzi ad argomenti che non si conoscono o che non si comprendono occorrerebbe tenere un atteggiamento umile e prudente, alzare i toni e gridare per l'ennesima volta al lupo al lupo non servono alla città, al suo sviluppo, al confronto civile, ma servono solo ad ottenere gloria per un giorno. Consigliere Giaconi, noi questo istante di gloria non vogliamo negarglielo, ma poi arriva anche il momento della serietà, della responsabilità e dell'onestà.
Serietà vorrebbe che dal teatrino politico si scendesse sulle questioni, abbandonando termini abusati e inflazionati come "cementificazione", "vergognoso", "scandaloso" ed entrando invece nel merito delle questioni, analizzandole nel dettaglio, sforzandosi di comprendere che certi provvedimenti, come quelli che hanno riguardato di recente due importanti aziende del territorio, hanno rilevanti risvolti economici e sociali per la nostra città.
Responsabilità vorrebbe che un consigliere restasse in aula durante le votazioni e non scappasse a gambe levate rischiando di inciampare tra i banchi del consiglio. Si è contrari ad un provvedimento? Si vota contro. E' condivisibile? Si vota a favore. Non si è convinti? Ci si astiene.
Non si scappa dalle proprie responsabilità, dopo aver amministrato Recanati per dieci infiniti anni, oggi ci si lava le mani e ci si dà alla fuga.
Onestà invece vorrebbe che chi, solo tre anni fa, ha messo in campo una variante urbanistica da 140.000 metri cubi, un vero e proprio stravolgimento del piano regolatore, che noi abbiamo bloccato, non parlasse oggi di cementificazione e distruzione del territorio. Questo non può essere davvero concesso. Ritegno cercasi.
Come può Giaconi parlare di cementificazione e distruzione del territorio quando lui e i suoi amici hanno ricoperto Recanati di aree Pip rendendo edificabili oltre settanta ettari di terreno agricolo?
Come può Giaconi parlare di cementificazione e distruzione del territorio dinnanzi ad una previsione urbanistica dell'attuale amministrazione che prevede uno sviluppo futuro di 130.000 metri cubi per tutta la città di Recanati quando lui stesso si adoperò per una variante di 110.000 metri cubi a favore della sola frazione di Fontenoce? Piaceva a Giaconi l'urbanistica che metteva in campo piani di recupero, vedi le grazie, che davano il via a palazzine senza che vi fosse nulla da recuperare se non l'aria e un prato verde? Ha nostalgia di quel modo di fare?
Disturba inoltre il fatto che oggi l'amministrazione, a fronte di una valorizzazione di terreni privati, chieda al privato stesso un riconoscimento per la collettività mentre in passato esisteva solo la speculazione di pochi?
Invitiamo l'amministrazione ad andare avanti con determinazione seguendo la strada fin qui percorsa, sapendo che non potrà contare nella collaborazione di una opposizione a cui non interessa il destino della città, ma soltanto il proprio e costantemente alla ricerca del potere perduto.