RECANATI - Minaccia una serie di querele Luciano Ghergo sulla vicenda che ha visto al centro di una serrata polemica opposizione e maggioranza intorno al suo possibile acquisto dell'immobile dell’Hotel Gallery e ritardi nei pagamenti al comune di Recanati. Soprattutto PdL (sulla stima del complesso ex seminario in caso di vendita da parte del comune) e FIT (sui canoni non corrisposti al comune nei tempi prescritti), hanno acceso il dibattito. Ma quello che non è andato giù a Ghergo è stato sicuramente l’intervento un consiglio comunale in cui, pur senza fare nomi e cognomi, un esponente della stessa maggioranza (ma in rotta con la stessa), ha adombrato sospetti su possibili favoritismi nei confronti della sua attività a discapito di altre situazioni.
La società che gestisce il Gallery prende ora posizione. Ieri il legale che tutela gli interessi della Europe Hotel ci aveva contattato per inviarci una nota, ma il legale poi (bontà sua) ha deciso di non inviarcelo e di riservare la pubblicazione alla sola stampa cartacea.
Siamo riusciti, attraverso un collega, a reperire la nota stampa che, ora, proponiamo ai nostri lettori per completezza d’informazione, dopo aver già ospitato la puntuale precisazione dell’assessore all’urbanistica Galassi, giorni fa, sulla questione dei canoni annui.
Di Luciano Ghergo, presidente Europe Hotel
Siamo partiti da una vicenda iniziata nel 2003 a seguito del bando di assegnazione dell'ex area della scuola media, che era in una condizione talmente fatiscente da essere diventata dimora privilegiata di ratti e piccioni, con grave pregiudizio per la sicurezza, connessa al pericolo di crolli, e la salute pubblica di tutta la zona Duomo.
Una volta aggiudicataci l'asta, si è immediatamente aperta una diatriba (ancora in essere) per il pagamento degli oneri di urbanizzazione richiesti dal Comune, ma non dovuti ai sensi della vigente normativa urbanistica.
Inoltre, la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle Marche -Ancona ha inspiegabilmente ritardato l'invio dei pareri sulle eseguente opere di ristrutturazione dell'immobile, tanto da costringere la EUROPE HOTEL S.r.l. a sospendere i lavori per oltre due anni, con notevole pregiudizio economico per la società, impossibilitata ad utilizzare la struttura, aperta con circa tre anni di ritardo.
Nonostante quanto sopra esposto, la EUROPE HOTEL S.r.l, obtorto collo, ha provveduto a versare oneri di urbanizzazione (anche se non dovuti) per circa € 190.000,00, con riserva di rivalsa, più volte formalizzata.
Onde evitare sterili e strumentali polemiche, che da mesi danneggiano l'immagine della scrivente società, precisiamo di aver sempre corrisposto i canoni dovuti all'Amministrazione comunale.
Infine , in merito alla richiesta d'acquisto dell'immobile sede del GALERY HOTEL, sottolineiamo come l'importo dell'offerta, pari ad € 2.000.000,00 sia stato calcolato da seri e validi professionisti, anche sulla scorta del cospicuo investimento iniziale eseguito della EUROPE HOTEL S.r.l. per la ristrutturazione dell'immobile, che oggi ospita una delle più belle e funzionali strutture alberghiere della zona.
La EUROPE HOTEL S.r.l., in virtù dell'aggiudicazione della selezione pubblicata dal Comune di Recanati sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche del 22/02/2001 e della successiva sottoscrizione della convenzione del 10/06/2002 a rogito Dott. Stefano Sabatini di Ancona, Rep. n. 31.883, Fascicolo n. 9.322, è titolare per 50 anni, rinnovabili per un ulteriore egual periodo, del diritto di superficie sull'area in questione, nonché del diritto di proprietà dell'edificio insistente sulla medesima, il tutto dietro versamento di un canone annuo di € 50.664,42.
Nessun favoritismo, quindi, ma la regolare aggiudicazione di una selezione pubblica, pubblicizzata nelle modalità di legge, a cui chiunque avrebbe potuto partecipare.
Da ultimo, ma non per ultimo, forte della legittimità delle ragioni della EUROPE HOTEL S.r.l. e della trasparenza e correttezza del mio operato, comunico che provvederò a tutelare nelle opportune sedi il buon nome dello scrivente e della società, da mesi infangato da chi per mera demagogia ci dipinge quali approfittatori e destinatari di favoritismi.