RECANATI – In Svizzera è morto all’età di 79 anni Lucio Magri, fondatore del quotidiano “il manifesto”. Magri, depresso da tempo per la scomparsa della moglie, Mara, aveva deciso di suicidarsi e per farlo aveva scelto di andare in Svizzera dove la pratica del suicidio assistito è legale. A nulla sono valsi i tentativi degli amici di dissuadere l’intellettuale di sinistra dal suo fermo proposito.
Magri si è spento nel pomeriggio di ieri e subito la notizia si è diffusa negli ambienti della cultura e della politica.
Magri sarà sepolto a Recanati, città che amava. Le pompe funebri andranno a prelevarlo in Svizzera, tutto era stato deciso nel dettaglio. L'ultimo viaggio, questo sì davvero l'ultimo, è verso Recanati, dove sarà seppellito vicino alla sua Mara, nella tomba che lui con cura aveva predisposto dopo la morte della moglie.
Il legame con Recanati è puramente casuale. La moglie di Magri, Emma Caltagirone, era originaria di Macerata (il padre era un funzionario di banca), e alla sua morte in un primo momento era stata sepolta nel capoluogo, una collocazione però che non trovava confacente il marito.
Magri aveva molto amici nelle Marche, tra cui Carlo Latini che lo aiutò nelle fasi burocratiche e tecniche della realizzazione di una tomba in cui, gli disse, un giorno avrebbe riposato vicino alla sua Emma.
Fu in quel periodo che il leader del Manifesto iniziò a maturare le decisione di farla finita. Lo stesso Carlo Latini, di fronte a tanta determinazione, tentò più volte di farlo tornare sui suoi passi. Invano.
Al momento non è stata data alcuna comunicazione ufficiale circa le modalità della sepoltura (si ipotizza nella giornata di domani). Impensabile ad una cerimonia anonima per uno dei padri storici della sinistra intellettuale italiana.
per saperne di più clicca sulla foto