Di Armando Taddei, capogruppo consiliare Lista Civica Recanati

isola_ecologica.jpgL'isola ecologica di Recanati da 10 anni vive una sua vita silenziosa ma utile per tutta la città di Recanati e non solo, grazie al lavoro metodico, ma diligente di alcuni pensionati che per poche decine di euro al mese tengono aperta ed in efficienza la struttura,dimenticati dall'amministrazione comunale. Il 28/02 corrente anno il loro contratto di collaborazione coordinata e continuativa è cessato.Dovevano essere integrati in una cooperativa che già opera in altri servizi nella città (cimiteri etc..), ma ad oggi 11/04 nulla sanno pur continuando la loro mansione. Infatti l'11 di aprile mi sono recato all'isola ecologica perchè dovevo smaltire due video da computers ed avendoli in carico come ufficio ho chiesto una ricevuta che attestasse la demolizione degli stessi. Il pensionato vigilante presente sul luogo non ha potuto soddisfare la mia richiesta in quanto si è definito non autorizzato e mi ha invitato a rivolgermi all'architetto Sensini a cui loro debbono rispondere oppure a un dipendente comunale di nome Marconi a cui il Sensini avrebbe dato il compito del controllo sull'isola ecologica.

Ora,a parte il caso personale che risolverò senza dubbio in maniera più normale che chiedere la ricevuta ad un ufficio per una cosa che consegnerò in un altro luogo,credo ci sia un problema più serio e cioè:

i pensionati che gestiscono l'isola ecologica per poche decine di euro al mese a che titolo stanno lavorando dopo il 28 febbraio?Verranno pagati?E come se non fanno parte di nessuna cooperativa lavoro ad oggi 11 aprile?Se dovessero farsi male la responsabilità di chi sarà mai? Dell'architetto Sensini a cui dicono di rispondere?, che occupandosi di tante cose naturalmente qualcuna ne puo trascurare magari dimenticando la sua principale mission a Recanati,la responsabilità sarà del suo mentore? Oppure l'amico consigliere delegato Pietro Bitocchi si vedrà coinvolto lui in qualche responsabilità?

Credo e spero che nulla accadrà di male ai pensionati vigilanti che indubbiamente presto entreranno a far parte di qualche cooperativa così da poter continuare in tranquillità la propria attività,ma è certo anche che la superficialità e disinvoltura con cui si affrontano le varie questioni è come sempre tragicamente comica.