Gruppo consiliare Partito Democratico
Confusi dai complimenti dei virgulti dell’Europa e dalla scoperta dell’erede di Giacomo Leopardi (a cosa serve, altrimenti, il centro mondiale della poesia?), gli amministratori comunali non comprendono il senso della nostra riflessione sulla necessità di contenere le spese davvero fuori controllo del comune di Recanatese. Dissuasori e aiuole da tutte le parti non vengono acquistate dalla pubblica amministrazione ma dai privati, in cambio di pubblicità. Nessuno vuole sistemare pannelli pubblicitari davanti alla Chiesa di San Vito, ma in altre zone della
città è possibile farlo. Perchè pagare sempre tutto? E perchè per la manutenzione delle poche aiuole spartitraffico decenti che ci sono a Recanati paghiamo profumatamente i privati? A Macerata e Loreto, tanto per citare due comuni limitrofi, il comune non sborsa un euro. E’ fondamentale risparmiare. Per questo rilanciano la proposta di un taglio drastico a spese di rappresentanza e manifestazioni spot a cadenza settimanale, di un taglio alle consulenze esterne (soprattutto a legali, ricordiamo che nel 2007 per un solo avvocato sono stati spesi 50 mila euro) e di richiedere all’Astea di diminuire gli emolumenti a presidenti e consiglieri di amministrazione, riducendo anche il numero di società satellite che negli ultimi anni sono cresciute come funghi con nuove poltrone, nuovi incarichi e nuovi (e ricchi) gettoni.
città è possibile farlo. Perchè pagare sempre tutto? E perchè per la manutenzione delle poche aiuole spartitraffico decenti che ci sono a Recanati paghiamo profumatamente i privati? A Macerata e Loreto, tanto per citare due comuni limitrofi, il comune non sborsa un euro. E’ fondamentale risparmiare. Per questo rilanciano la proposta di un taglio drastico a spese di rappresentanza e manifestazioni spot a cadenza settimanale, di un taglio alle consulenze esterne (soprattutto a legali, ricordiamo che nel 2007 per un solo avvocato sono stati spesi 50 mila euro) e di richiedere all’Astea di diminuire gli emolumenti a presidenti e consiglieri di amministrazione, riducendo anche il numero di società satellite che negli ultimi anni sono cresciute come funghi con nuove poltrone, nuovi incarichi e nuovi (e ricchi) gettoni.