Anche a Recanati può capitare, specialmente il sabato tardi, a mercato ortofrutticolo nell’area dell’ex Foro Boario in fase di smantellamento, di vedere tra cassette abbandonate e contenitori, in pieno giorno, un paio di persone per lo più anziane, frugare alla ricerca di verdure o frutta abbandonata perché non più ottimale all’aspetto per la vendita al pubblico, ma ugualmente commestibile.

E’ la nuova povertà che fa capolino anche in un città che vanta un primato industriale (ma ci sono centinaia di persone senza lavoro …) e una presenza di banche tale da far pensare a chi sa quali ricchezze nascoste.

Di questi due vecchietti ci era stata segnalata più volte la presenza e, casualmente, ne abbiamo avuto una conferma visiva.

“Non sono però sempre gli stessi, variano, penso siano almeno 4 o 5” –ci dice un operatore ecologico che li ha notati anche lui.

Ma sono invece più frequenti le presenze, per lo più notturne, in questo caso si tratta di extracomunitari, che frugano fin dentro i grandi container dell’isola ecologica alla ricerca di oggetti riciclabili per le loro case, vendibili o barattabili.

Per lo più materassi e vecchi mobili si volatilizzano per andare a completare il misero arredamento di case abitate da poveri immigrati che non si possono permettere il lusso di nuova mobilia.

Questa, come l’esempio sopra, è testimonianza di miseria pura che spinge delle persone a cercare una speranza di vita laddove noi, turandoci il naso, gettiamo i rifiuti della nostra vita. Sono nomadi, extracomunitari, comunque poveri bisognosi a prescindere dalla cittadinanza.

La città della poesia e della cultura è anche questo, ma si finge di non vedere ….