di Simona Galiè, consigliere comunale PD
POTENZA PICENA - Capita che un consigliere in visita presso gli uffici comunali alla vigilia di Natale si ritrovi ad osservare una pozza d’acqua sul pianerottolo delle scale interne (!) che conducono al primo piano del Palazzo del Podestà.
Capita poi che lo stesso consigliere, forse per deformazione professionale, chieda al personale presente di mostrare le condizioni degli ambienti di lavoro e si renda conto che l’unico servizio igienico agibile dedicato al personale operante nel palazzo in oggetto, in dodici fra uomini e donne, si trova al piano terra, si raggiunge non da un corridoio ma attraversando un ufficio nel quale sono collocate due postazioni di lavoro e vi si accede dopo essere entrati ... nella centrale termica.
Capita infine che, dopo aver visto i cartelli affissi alle porte dei locali dichiarati inagibili con ordinanza dell’allora Sindaco Acquaroli a seguito del sisma 2016 ed i puntelli posti a contrasto fra i solai, si chieda di visitare l’ultimo piano per poi trovarsi di fronte ad uno unico grande locale adibito ad archivio, con armadi e scaffalature disposti lungo tutto il perimetro e materiali vari ammassati a terra.
Con stupore si notano le condizioni in cui viene a trovarsi l’archivio, un locale che si trova in testa agli altri dichiarati inagibili, con carichi considerevoli che insistono sui solai e privo di qualsiasi indicazione del carico massimo ammissibile sugli stessi e con evidenti segni di infiltrazioni d’acqua lungo le pareti perimetrali e sul soffitto.
A far da cornice a tutto questo, l’intervento di messa in sicurezza all’esterno del fabbricato che certamente non è passato inosservato negli anni e che ha precluso anche l’utilizzo dei bagni pubblici.
Non è necessario essere un ingegnere per essere preso dallo sconforto, è sufficiente guardare le foto, sia dell’interno che dell’esterno, del Palazzo del Podestà e pensare che questo immobile era già stato incluso nel programma di ricostruzione, riparazione e ripristino degli edifici pubblici del lontano 2018 con ordinanza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione sisma 2016 (O.C.S.R. n. 56 del 10/05/2018).
Per anni l’intervento di “Miglioramento sismico post sisma del Palazzo del Podestà” è stato inserito dall’Amministrazione del Comune di Potenza Picena nella programmazione triennale dei lavori pubblici, sempre giudicato con la massima priorità e sempre fatto inesorabilmente slittare alle annualità successive, senza neanche provvedere ad affidare almeno la progettazione.
Solo a novembre 2024 la Giunta Comunale (D.G.C. n. 138 del 07/11/2024) ha approvato uno schema di convenzione con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche che si impegna a progettare, appaltare ed eseguire, fra altri, anche l’intervento sul Palazzo del Podestà per un importo stimato pari a 668.000 euro. Possiamo immaginare che, per quanto possa essere efficiente l’USR regionale, si dovrà aspettare almeno tutto il 2025 per i lavori.
E’ verosimile che un intervento giudicato prioritario veda la luce, ben che vada, a 10 anni dal sisma. Si spera che nel frattempo qualcuno si faccia carico di migliorare le condizioni di lavoro del personale operante nella struttura, senza dimenticare che gli uffici del Servizio Anagrafe sono anche quelli con maggior afflusso da parte dei cittadini.