di Noemi Tartabini, sindaco

POTENZA PICENA - L’insurrezione scomposta dell’ex Sindaco Sergio Paolucci sulla vicenda dell’area ex ceramica, senza che nessuno lo abbia citato, ci fa indubbiamente pensare. 473092135 618876140681089 722075263446308648 n

Come già sottolineato, l’amministrazione comunale ha lavorato e sta lavorando per affrontare la situazione: collaudo del secondo stralcio delle opere di urbanizzazione, con l’apertura della strada che collega le palazzine residenziali con la provinciale e la messa in sicurezza del passaggio pedonale; rilascio del permesso a costruire alla ditta che si è aggiudicata all’asta i due edifici non completati; costante confronto con il legale incaricato dall’ente per la specifica questione. Non c’è dunque alcun immobilismo, piuttosto preoccupazione per quella che è, a tutti gli effetti, lo ribadisco, una incompiuta ereditata che pesa sulla città. Quando Paolucci dichiara che l’amministrazione da lui presieduta non doveva verificare le garanzie dell’investimento Ecocittà, fa un’affermazione estremamente grave. Governare un territorio significa preservarlo e tutelarlo: per questo le proposte e la loro relativa sostenibilità economica vanno sempre controllate o la nostra città sarebbe alla mercè di tutti. Nessuno ha mai messo in dubbio la validità del programma di bonifica. Evidentemente però ci sono stati problemi relativi ai costi previsti, considerato che ad oggi abbiamo una ditta in liquidazione impossibilitata a completare quanto iniziato (non certo perché scoraggiata, come afferma Paolucci, ma perché economicamente compromessa), un’area bonificata a metà, due scheletri di edifici, che non restituiscono certo una bella cartolina della nostra città, e il mancato completamento di quanto previsto.

In merito al progetto della scuola primaria, ricordo due cose: in primis che Ecocittà avrebbe dovuto realizzare la struttura e non lo ha fatto. In secondo luogo, Paolucci parla di ostruzionismo del centrodestra, ma evidentemente non ricorda, o non vuole ricordare, che era nato addirittura un comitato di cittadini contrario a quel progetto. Comitato che includeva al suo interno anche esponenti politici ancora oggi molto vicini al partito dell’ex Sindaco. “Nuova scuola parliamone”, costituitosi nel 2011, aveva raccolto oltre 600 firme, definendo, come ricorda la stampa dell’epoca, il progetto preliminare della nuova scuola “inadeguato e superficiale rispetto alle aspettative e ai bisogni delle famiglie e del Paese”. Tra l’altro era una struttura priva di aula magna e di palestra. E nonostante gli incontri con i tanti genitori, l’amministrazione di allora non aveva preso in considerazione le richieste. Quindi non era certo lo “spettro” del centrodestra il problema.

Riguardo la nuova scuola media, che Paolucci avrebbe voluto inserita all’interno dell’edificio che ospita attualmente la primaria, sottolineo che le fonti di finanziamento sono diverse: la scuola media sarà abbattuta e ricostruita con i fondi del sisma. Si tratta inoltre di due scuole di diverso ordine e grado, con diverse esigenze nell’articolazione e nella fruizione di spazi. Non stiamo parlando di meri contenitori, ma di luoghi in cui i nostri figli trascorrono gran parte delle giornate e costruiscono il loro futuro.

Paolucci invita gli amministratori “ad occuparsi del bene della città e a non perdersi in inutili, dannose e fuorvianti polemiche” Lo stavamo facendo. L’ex Sindaco dovrebbe rivolgere quindi questo suo appello al collega Morgoni che, nella ricerca spasmodica della visibilità perduta, ha innescato l’ennesima diatriba a mezzo stampa, non perdendo occasione per ritagliarsi il proprio spazio mediatico. Tempo questo che avrebbe potuto investire ricoprendo il ruolo per cui si era candidato alle ultime elezioni amministrative.