di Richard Dernowski, Consigliere Comunale gruppo "Idea Futura"
POTENZA PICENA - Non è nostra intenzione soffermarci sulla validità del progetto di riqualificazione della Torre di Piazza Matteotti né sulle evidenti difficoltà di coordinamento con i lavori previsti nella piazza sottostante. È chiaro, tuttavia, che questa mancanza di sincronizzazione rischia di creare ostacoli reciproci, confermando l’assenza di una programmazione razionale degli interventi.
Ci interessa piuttosto riflettere sugli obiettivi che si dovrebbero perseguire quando si investe una cifra considerevole come 1 milione e 500 mila euro, anzi per essere precisi 1.444.352,04 euro derivano direttamente dal Bando Rigenerazione Urbana e 79.930,36 € di cofinanziamento del Comune di Potenza Picena.
Dai documenti progettuali emerge che la Torre sarà dotata di un ascensore per consentire ai disabili di accedere alla cella campanaria, con l’obiettivo dichiarato di aumentare l’attrattività turistica del centro storico.
È vero che molti cittadini apprezzerebbero la possibilità di ammirare il panorama dalla Torre, ma è altrettanto vero che esistono esigenze più immediate e fondamentali. Per esempio, per un cittadino disabile potrebbe essere prioritario accedere facilmente al Palazzo del Podestà, che ospita l’Ufficio Anagrafe, uno dei servizi comunali più frequentati. Questa necessità è stata ribadita più volte nel tempo, anche durante la scorsa campagna elettorale
La domanda è chiara: l’Amministrazione ha valutato la possibilità di includere nel progetto dell’ascensore una fermata intermedia al piano dell’Ufficio Anagrafe? Sarebbe un modo per garantire un impatto pratico e duraturo a un intervento che, altrimenti, rischia di apparire più come un capriccio che una reale opportunità per il centro storico. Gli annunciati futuri lavori del Palazzo del Podestà hanno valutato questa opportunità?
Un investimento di questa portata dovrebbe portare benefici tangibili sia ai cittadini di Potenza Picena sia ai turisti, trovando un equilibrio tra le esigenze quotidiane della comunità e le ambizioni di sviluppo turistico. In fondo, unire l’utile al dilettevole è la chiave per trasformare grandi spese in grandi opportunità per tutti.
Un ulteriore quesito emerge: nessuno ha parlato della sostenibilità dell’impianto, le manutenzioni manuali, l’indubbia vigilanza necessaria quando andranno ad impattare sul bilancio del Comune, rischiamo di avere un opera che poi non sarà fruibile perché queste componenti non sono state valutate?