PORTO RECANATI - Discussa nel consiglio comunale di fine ottobre anche una interrogazione presentata all’dal gruppo consiliare Centro Destra Unito l’indomani dell’alluvione che ha colpito la città per chiedere i motivi per i quali l’Amministrazione aveva ritenuto di presentare in Regione un progetto diverso da quello finanziato e se su questo la Regione fosse stata d’accordo.
A mezzo stampa, Riccetti e Sindaco avevano infatti comunicato la loro decisione di procedere, per la messa in sicurezza del Fosso Acquabona, con il 3° stralcio al posto del primo per l’entità dell’importo messo a disposizione dalla Regione Marche.

“Il progetto redatto dall’ing. Gigli – scrive il Centro Destra Unito- e relativo a tutto il percorso del fosso ed in questo senso completo, era sicuramente preliminare. Definitivo era il primo stralcio relativo ad una delle due vasche di laminazione previste e su questo era stato chiesto il finanziamento alla Regione Marche partecipando al bando per la mitigazione del rischio idrogeologico a settembre 2021. L’assessore, considerando l’entità del finanziamento ed il costo di realizzazione della vasca ha deciso di procedere con il 3° stralcio che prevede la riprofilatura del fosso e la sua pulizia, pur condividendo la preoccupazione espressa dal Centrodestra che tale intervento può rappresentare un ulteriore pericolo in caso di piogge intense. Un fosso ampliato e pulito può provocare maggiore velocità e quantità di acqua che andrebbe a confluire nella parte di fosso intubata e quindi incapace di accoglierla. La decisione, secondo l’assessore, trova fondamento nei costi di realizzazione della vasca e nei tempi non sufficienti per gli espropri. Ma – sostiene il Centrodestra – la comunicazione della Regione e la richiesta di un progetto esecutivo e di appalto dei lavori era di ottobre 2023 con scadenza un anno dopo. L’Amministrazione ha incaricato uno studio per la redazione dell’esecutivo nel giugno 2024. Cosa ne è stato di quella comunicazione per oltre nove mesi? Dove e chi l’ha fatta dormire? Assolutamente non condivisibili le motivazioni sui tempi di esproprio che se attuato per pubblica utilità, per di più a seguito di alluvione, è realizzabile salvo poi esaminare eventuali discordanze sui prezzi. Alla richiesta del Centrodestra di provvedere con immediatezza anche alla realizzazione di una delle due vasche di laminazione, l’assessore risponde che chiederanno finanziamenti in Regione. Non prende, infatti, neanche in considerazione la possibilità utilizzare risorse comunali magari posticipando qualche opera ancora non realizzata, evadendo completamente di rispondere a parte intubata con maggiore quantità e violenza provocando danni addirittura peggiori di quelli appena registrati un mese e mezzo fa. Disarmante l’affermazione secondo la quale, nella consapevolezza che l’intervento di pulizia del fosso senza la realizzazione delle vasche di laminazione potrebbe rappresentare un pericolo per le strutture pubbliche e le abitazioni già martoriate recentemente dall’alluvione. L’assessore ha affermato di assumersi le responsabilità che il ruolo gli impone. Sì ..a carico di altri”.