di Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano

MONTECASSIANO - Sento la necessità e l’obbligo morale di fare alcune riflessioni rivolgendomi al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

Nelle scorse settimane il Presidente e altre importanti cariche istituzionali nazionali, regionali e provinciali della destra hanno fatto campagna elettorale nei territori sostenendo candidati vicini ai loro partiti politici.

Ma non è per questo che mi rivolgo al Presidente Acquaroli che può ovviamente partecipare alla campagna elettorale di chi vuole. Piuttosto che ad una politica costantemente in campagna elettorale preferirei assistere a dei governanti impegnati senza distrazioni a risolvere i problemi dei cittadini.


Tuttavia, mi rivolgo a lui e a tutte le cariche istituzionali perché hanno espresso in queste settimane un concetto, quello di “filiera istituzionale”, per sostenere che votando i candidati sindaci a loro vicini allora i territori in questione ne avrebbero avuto benefici in termini di servizi e finanziamenti. Facendo intendere, in modo implicito, che altrimenti questo non sarebbe accaduto. Insomma una sorta di “ricatto politico” verso i cittadini che però non sembra aver influenzato gli elettori se non in senso contrario alle aspettative.

Effettivamente una “filiera istituzionale” esiste già ed è quella prevista dalla Costituzione e dalle leggi nazionali e regionali sulla base dei principi di leale collaborazione e di sussidiarietà fra i diversi livelli di governo.

Questa è l’unica declinazione lecita e ammissibile di “filiera istituzionale”. Voglio sperare che il messaggio passato ai presenti agli incontri sia frutto di un fraintendimento e di un problema di carattere lessicale e comunicativo.

La nostra Costituzione prevede infatti diversi livelli territoriali di governo con competenze e responsabilità differenti e sancisce il principio di leale collaborazione tra enti pubblici e non prevede che si collabori soltanto con coloro che si sentono politicamente vicini per appartenenza di partito.

Se andassimo dietro a queste bizzarre idee vorrebbe dire che i cittadini di un qualsiasi Comune sarebbero penalizzati ogni volta che chi governa un Comune non e’ affine politicamente a chi governa Provincia, Regione e Stato. Questo scenario non sarebbe proprio di uno stato di diritto e di una democrazia.

I governanti infatti dovrebbero mostrarsi vicini a tutti i cittadini. Dovrebbero chiedere il voto sulla base di idee, programmi, progetti.

Per ricoprire cariche pubbliche si giura sulla Costituzione e si dovrebbe avere rispetto delle istituzioni e un minimo di senso dello Stato, ossia si dovrebbe porre a presidio del proprio impegno politico un interesse superiore, quello di tutti, quello della res publica.

Per quanto mi riguarda mi sono battuto ad ogni livello per difendere gli interessi dei miei concittadini. Ad esempio, da anni mi batto affinché si salvaguardi l’acqua pubblica, affinché si gestisca in modo efficace ed efficiente il ciclo dei rifiuti, affinché si salvaguardi la sanità pubblica, affinché si salvaguardi l’autonomia scolastica del nostro istituto comprensivo, ecc.
Voglio augurarmi che il Presidente si impegni a realizzare per il nostro territorio le promesse fatte in campagna elettorale e che sia più presente come lo è stato nelle settimane della campagna elettorale. Lo inviterò nel mio ufficio per confrontarci sui problemi del nostro Comune contando sulla sua disponibilità alla collaborazione per dare un supporto concreto, secondo i principi di sussidiarietà e leale collaborazione, per la risoluzione dei problemi che interessano i cittadini di Montecassiano e degli altri Comuni maceratesi visitati nelle ultime settimane.