LORO PICENO - Dal cuore d'Italia, dal Teatro comunale di Loro Piceno, domenica scorsa Giacomo Leopardi e Dino Campana hanno finalmente decollato verso le arie altissime dei loro Canti, e finalmente sono resi vivissimi nel corpo folgorante della loro incommensurabile poesia.
Già, finalmente, un recital strabordante di sensazioni capace di giustiziare i misfatti filmici e la sciatteria recitativa ripetutamente perpetrata con l' utilizzo indebito della firma leopardiana.
Sul nudo palcoscenico, senza luci di scena e con i soli loro strumenti per voce e musica i due artisti Maurizio Boldrini e Lucio Matricardi sono in combinata sonora, sullo sfondo il giardino dipinto del palco. Già con l'iniziale pastore leopardiano che interroga la luna gli spettatori hanno compreso immediatamente che bisogna smettere la pregressa conoscenza del poeta per immergersi in un Leopardi vocativo ed evocativo che reclama null'altro che la sua anima sia presa al volo nell'ascolto.
Un viaggio dell'anima che poi passa per Silvia, nostalgia ribaltata nella forza del pensiero capace di risuscitare. Il sabato del villaggio, concerto nel concerto, sottratto al luogo comune scolastico e restituito alla sua dirompente acustica capace di fondere filosofia in immagini e viceversa. E poi un inaudito Infinito liquidato in tango per giocarsi del consueto pensiero.
Il passero solitario, è campione sintetico dell'operazione compiuta dai due artisti: coraggio di sonorità ardite e sovversive che contemporaneamente rendono modernissimi i palpiti del poeta e quindi in definitiva Leopardi è restituito alla sua classe fuori dai tempi.
A se stesso, semplicemente una frusta per i sensi. La canzone di Ferré che musica la poesia di Pavese, Verrà la morte, cantata da Matricardi, fa da viatico a Le Ricordanze, che si conclude con la pagina di Nerina in cui i due artisti muovono il pubblico oltre la commozione, verso la presenza palpabile del vortice totalizzante dell'umano sentire.
Dopo dieci minuti di pausa tocca a Campana presentarsi vivo sul palco, dopo ciò che si era udito di Leopardi, sembrava impossibile andare ancora oltre, invece con Campana è iniziata la vera festa culminata con Genova, folgorazione inaudita devastante, ma qui si tace, chi volesse partecipare al seguito ci sono altre due date per questo capolavoro: presso i teatri comunali di Caldarola, sabato prossimo 18 ore 21.00 e a Penna San Giovanni, il 2 febbraio, sempre ore 21.
Un sentito grazie all' Unione montana dei Monti Azzurri presieduta da Giampiero Feliciotti per l' organizzazione della rassegna Monti Azzurri a teatro con il concorso dei Comuni del territorio. Feliciotti al termine della serata ha sottolineato la particolarità della rassegna che cerca di coinvolgere i giovani che possono partecipare gratuitamente e riceveranno anche premi e in denaro per l' assiduità della frequenza. Inoltre particolare attenzione è riservata ai migliori artisti del territorio.
La serata è stata presentata da Serenella Marano del Minimo Teatro e ha registrato tra gli spettatori anche importanti musicisti e artisti. A conclusione c'è stato l'arrivederci e il ringraziamento per la splendida serata di poesia da parte del Sindaco Robertino Paoloni.