ANCONA - Certificazioni anti-gender gap in aumento nelle Marche. Con un +87,8% rispetto allo scorso anno (44 aziende nel 2023 contro le 77 registrate a giugno di quest'anno), la nostra regione rappresenta una realtà in controtendenza rispetto al dato nazionale (nel 2024 l’Italia è oltre l’ottantesimo posto).

La situazione marchigiana si sta modificando in meglio nell'ambito della certificazione di siti aziendali per l'equità di uomini e donne nei luoghi di lavoro. Si tratta di una cifra destinata ad aumentare sensibilmente anche a seguito del Bando Unioncamere. Anche sul fronte della sensibilizzazione al tema, la terra marchigiana riserva non poche sorprese. E’qui, infatti, che è nata la prima guida aggiornata contro il gender gap nei luoghi di lavoro. Giovedì 5 dicembre, dalle 17, ad Ancona (Aula B1 Facoltà di Economia Giorgio Fuà, Piazzale Martelli 8) nel contesto di Libri Fuori Teca, la rassegna curata dall’Assemblea Legislativa delle Marche sarà presentato il saggio-inchiesta sul livello di attenzione alle disparità tra donne e uomini nei luoghi di lavoro. ‘Non siamo mica uguali! Verso l’uguaglianza di genere” – edito da Fall in Lov, una precisa istantanea riguardante i principali indicatori per un’impresa all’insegna di una parità concreta. Saranno presenti, oltre all'autrice Elisabetta Pieragostini imprenditrice attivista e scrittrice che si batte per un modello d'impresa umano-centrico e finalmente libero dalle discriminazioni, l'editrice e manager della comunicazione Martina Tombolini, il Presidente del Consiglio Regionale marchigiano Dino Latini e la numero uno della Commissione Regionale Pari Opportunità Maria Lina Vitturini.

“La certificazione PDR 125-spiega Elisabetta Pieragostini- è uno strumento concreto, l’unico reale metro oggi conosciuto per verificare le politiche di riduzione del gender gap nei luoghi di lavoro, un sistema di valutazione rigoroso e imparziale che individua con obiettività la quota ed il livello di eguaglianza reale raggiunto da un’organizzazione o da un’azienda. Le aree in cui questa verifica avviene sono ben identificabili. Si va dalla parità salariale, alle effettive possibilità di carriera, dalla tutela del ruolo genitoriale, alla partecipazione equa e paritaria a percorsi di formazione sino a prevedere politiche di tutela dell’ambiente di lavoro da molestie o mobbing". Dal mio punto di vista, continua l’autrice marchigiana- occorreva un testo in grado di descrivere, con obiettività e senza reticenze, un fenomeno concreto come il divario di genere nel lavoro, nelle professioni e all’interno di relazioni sempre più improntate ad un rigido verticismo, al netto di un’orizzontalità di facciata. Ho adottato un approccio descrittivo, non ideologico, che agisce su due livelli: da un lato la presentazione e i parametri di misurazione dei principali indicatori capaci di qualificare un’ impresa all’insegna dell’eguaglianza, dall’altro la rappresentazione articolata e vivace, con interviste, racconti e brevi saggi di un pregiudizio odioso che permea ancora la cultura collettiva”.