ANCONA - Evento a cura di A.IT.A. Marche (Associazione Italiana Afasici Marche) Interverrà Paola Nicolai, autrice del libro “Ho ascoltato la mia voce”. A seguire il Coro Afasici di A.IT.A. Marche.

Chiacchierare, leggere il giornale, fare un’ordinazione al bar o chiamare un taxi: sono tutte semplicissime attività quotidiane che per le persone afasiche a volte diventano impossibili, o possibili solo con grande fatica. Gli afasici soffrono di disturbi del linguaggio e della comunicazione causati da lesioni cerebrali come ictus (ischemici o emorragici), traumi cranici, tumori, encefaliti. Queste lesioni non alterano la loro intelligenza né la capacità di provare sentimenti. Impediscono però di utilizzare normalmente il linguaggio e la parola nelle attività comunicative di tutti i giorni.

Ecco perché sono sempre più necessari momenti e spazi da dedicare alla sensibilizzazione sul tema. Per questo l’Associazione Italiana Afasici delle Marche (A.IT.A. Marche) ha organizzato un pomeriggio dedicato all’informazione e soprattutto alla condivisione di storie di vita di persone con afasia e dei loro familiari.

Ci sarà la testimonianza di Paola Nicolai, persona afasica titolare di un’agenzia di comunicazione con sede a Milano, che presenterà in anteprima il suo libro “Ho ascoltato la mia voce”. Una storia di sofferenza e rinascita a dimostrare che volontà e coraggio sono i migliori alleati dell’intervento medico per il miglioramento e a volte la remissione di questa importante disabilità. Paola Nicolai, colpita da ictus nell’ottobre 2021, a tre anni di distanza è ancora alla guida della sua azienda. E non è un paradosso. Con Ugo, il Piccolo Levriero Italiano che l’ha supportata emotivamente in un grande percorso di cambiamento, è riuscita a trovare una “nuova voce” e a raccontare in un libro la sua straordinaria vicenda. Con la sua storia, Paola ha dimostrato che è possibile rinascere anche dalle situazioni più difficili.

 Qui il link https://www.amazon.it/Ho-ascoltato-mia-voce-donna/dp/B0DJVX8SH2 per acquistare il libro, “Ho ascoltato la mia voce”.di cui parte del ricavato sarà devoluta per sostenere le attività e le iniziative di A.IT.A.

Seguirà l’esibizione del coro delle persone con afasia dell’associazione Aita Marche. La musica, in veste di musicoterapia, riveste un ruolo importantissimo sia per il benessere psico-fisico della persona che per il supporto al recupero o comunque miglioramento del linguaggio. Le persone con afasia sono accompagnate in questo percorso, oramai da alcuni anni, dalla musicoterapeuta Laura Andreoni, diplomata presso la Scuola Triennale di Macerata nel 2019 con la tesi “Il suono della voce: intervento musicoterapico in un gruppo di persone con Afasia” svolgendo il tirocinio proprio presso l’Aita Marche.

Che cos’è l’afasia
L’afasia è un disturbo acquisito della funzione linguistica e comunicativa conseguente ad una lesione cerebrale (ictus, tumore, trauma cranico…). La persona con afasia ha difficoltà ad esprimere in modo appropriato il proprio pensiero e può presentare anche problemi a comprendere ciò che gli viene detto, a leggere e/o a scrivere.
I disturbi afasici assumono forme diverse. In alcune persone, le parole diventano difficili da trovare: a volte non vengono, o vengono al momento sbagliato. In altre, le parole vengono fuori “storpiate” o viene una parola al posto di un’altra. In altre ancora, le parole sono semplici da trovare ma non possono essere messe insieme in frasi grammaticalmente corrette. I problemi dell'afasia sono ancora poco conosciuti (lo stesso termine “afasia” è ignorato dai più), ma interessano un numero considerevole di persone. È ragionevole stimare che in questo momento in Italia vi siano circa 150.000 afasici, e che si verifichino circa 20.000 nuovi casi di afasia all'anno. In queste persone il disturbo del linguaggio è il principale impedimento a una vita normale.

Le persone affette da afasia non sono in grado di interagire normalmente con i propri familiari né, spesso, di reinserirsi nell’ambiente lavorativo, proprio per questo c’è molto da fare. Si può comunicare in tanti modi, basta che ci sia un interlocutore disposto ad ascoltare e soprattutto ad aspettare. Sì perchè la risorsa principale per queste persone è proprio “avere tempo“! Avere più tempo per poter ricercare la parola o per organizzare una frase.
Le persone afasiche sono spesso isolate, incapaci di far sentire la loro voce, vengono escluse o si auto- escludono dal proprio ambito sociale e rimangono sole nella loro sofferenza. Si chiudono in sé stessi e “scompaiono”.

Un ruolo importantissimo per il loro reinserimento sociale è ricoperto da familiari, amici, colleghi e da chi si dedica a loro come volontari.
Per questo motivo nel 1994 è nata A.IT.A. (Associazione Italiana Afasici) OdV Organizzazione di Volontariato grazie all’intuizione di una grande neuropsicologa, Anna Basso. Lo scopo dell’A.IT.A. è far incontrare e comunicare le persone afasiche ma anche creare una società che sappia comunicare con le persone con difficoltà comunicative.