MACERATA - I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata, nell’ambito di un più ampio dispositivo di contrasto al finanziamento al terrorismo ed all’indebito utilizzo del sistema finanziario, che ha interessato l’intera provincia di Macerata, al fine di verificare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio, hanno eseguito un controllo dei flussi finanziari nei confronti di un’agenzia “money transfer”.

Gli accertamenti svolti, avvalendosi anche dei poteri di polizia valutaria, corroborati da ulteriori elementi desunti dalle banche dati in uso al Corpo, hanno consentito alle Fiamme Gialle di portare alla luce un sistema attraverso cui l’agente ha trasferito somme di denaro sul proprio conto corrente bancario personale, eludendo i controlli previsti dalla normativa di settore.

Nello specifico, si è avuto modo di constatare come l’agente di intermediari comunitari, sub-mandatario di un istituto di pagamento, sebbene tenuto all’osservanza dalla normativa antiriciclaggio con particolare riferimento agli obblighi di identificazione ai fini dell’adeguata verifica della clientela, ha acquisito e conservato dati e informazioni non veritieri sugli esecutori di n. 14 operazioni di trasferimento di denaro contante, per un importo complessivo di € 12.284,10, utilizzando, senza esserne autorizzato, i dati anagrafici ed i documenti degli ignari clienti, che “formalmente” risultavano i mittenti delle operazioni in parola, ad eccezione di unica persona “mittente” che aveva acconsentito all’esecuzione dell’operazione di trasferimento a suo nome, mediante utilizzo dei propri dati identificativi.

Al termine delle attività investigative, condotte da militari specializzati nel settore dell’antiriciclaggio del Nucleo, sono stati denunciati il gestore del “money transfer” ed una sua cliente per i reati di sostituzione di persona e falsificazione dati del cliente in concorso.

Sono altresì in corso ulteriori accertamenti finalizzati alla ricostruzione dei flussi di denaro movimentati al fine di verificare la posizione dei responsabili dal punto di vista fiscale.

Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali, che vede costantemente impegnati i Reparti della Guardia di Finanza, è indispensabile per individuare possibili operazioni di finanziamento di reti terroristiche, intercettare i capitali illeciti e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.