MACERATA - Venerdì mattina scorso, una donna subiva un tentativo di rapina in zona san Gabriele. Nello specifico un uomo la aggrediva alle spalle facendola cadere a terra e causandole la rottura di una costola. Lo stesso, prima che potesse appropriarsi di alcunché, veniva messo in fuga dalle grida della vittima che attiravano l'aiuto del marito poco distante.

La donna non richiedeva un intervento al 112 e rappresentava tutto l'accaduto al personale del Commissariato di polizia di Civitanova che si attivava immediatamente per ricostruire quanto avvenuto e dare un nome al rapinatore.

La mattina successiva, personale dell’Arma Carabinieri interveniva per un fatto analogo in cui un’altra donna veniva rapinata in una zona più centrale e nell'occasione il soggetto, oltre ad essersi appropriato della borsa della vittima, aveva altresì utilizzato un'arma da fuoco a scopo intimidatorio.

L'attenzione delle forze dell'ordine è stata massima e, nel giro di poco di tempo, entrambe le forze di polizia hanno evidenziato alcuni tratti distintivi del potenziale autore di entrambi i reati che poteva essere il medesimo soggetto.

Nel corso di domenica notte, durante l'ordinaria attività di controllo del territorio, pattuglie della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri rintracciavano un soggetto somigliante a quello evidenziato nelle indagini e pertanto procedevano ad un approfondito controllo.

Nella circostanza, lo stesso veniva trovato in possesso dello smartphone della vittima rapinata il giorno prima e di una pistola scacciacani del tipo a tamburo.

La stessa in effetti presentava una salva esplosa evidenziando con grande probabilità che l'intuizione degli uomini della Polizia e dei Carabinieri fosse corretta, potendo essere effettivamente l’autore di entrambi i reati.

Il soggetto, 40enne tunisino, veniva pertanto accompagnato presso il Commissariato della Polizia di Stato, al fine di eseguire i successivi accertamenti.

All'esito degli stessi, emergeva che l’uomo era stato recentemente denunciato dai Carabinieri per atti osceni in luogo pubblico e risultava altresì irregolare sul territorio nazionale.

La Procura della Repubblica di Macerata, forniva pertanto il nulla osta necessario all'espulsione poiché il soggetto risultava imputato in altri procedimenti penali ancora in corso.

Al termine degli atti di rito, lo stesso veniva quindi espulso dall'Italia dall'Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata che provvedeva ad eseguirne l'accompagnamento in Tunisia mediante volo charter partito da Roma Fiumicino nella mattina odierna.