TOLENTINO - Già arrestato giovedì sera per aver tentato di colpire con un coltello il gestore del bar della stazione ferroviaria di Tolentino, ieri sera lo stesso cittadino nigeriano è stato nuovamente arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Tolentino per resistenza a PU e lesioni personali aggravate.
Nella mattina di ieri il GIP di Macerata ha convalidato l’arresto del giorno precedente e ha disposto nei suoi confronti la misura del Divieto di Dimora nella Regione Marche.
Ieri sera l’extracomunitario, contravvenendo agli obblighi della misura, si è presentato nuovamente presso la stazione ferroviaria di Tolentino per incontrare il gestore del bar, con il quale aveva avuto il diverbio il giorno precedente, dove è intervenuta repentinamente anche la pattuglia del Nucleo Radiomobile di Tolentino.
I Carabinieri hanno condotto l’uomo presso la stazione ferroviaria di Pollenza, dove avrebbe dovuto prendere il treno per lasciare la Regione Marche, ma in quel luogo ha aggredito i militari con calci e pugni, tentando di colpirli con il coltello in dotazione al capo equipaggio, che era caduto per terra durante le fasi concitate della colluttazione. I Carabinieri sono riusciti infine, non senza fatica, a bloccare e disarmare l’esagitato, riportando entrambi lievi lesioni personali a seguito dell’aggressione.
L’arrestato è ora recluso presso la camera di sicurezza di Macerata, in attesa di rito
Nel mese di aprile scorso un pregiudicato 23enne di Catania ha contattato un 70enne di Belforte del Chienti, simulando di essere la figlia, ed ha richiesto all’anziano una somma in denaro per l’acquisto di uno smartphone. Il malcapitato, convinto che si trattasse della figlia, ha quindi fatto un primo bonifico istantaneo di € 990, e, a seguito di ulteriore richiesta di denaro, un secondo bonifico di € 850.
Quando si è accorto di essere stato vittima di un raggiro, l’uomo ha sporto querela presso la Stazione Carabinieri di Belforte del Chienti, che ha avviato specifica attività investigativa, ricostruendo il flusso del denaro ed identificando il responsabile, che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata.