MACERATA - Mercoledì 23 ottobre alle 17, l’inaugurazione dell’esposizione curata dall’Università di Macerata in collaborazione con Ismeo e il patrocinio del Comune per i 130 anni dalla nascita e i 40 dalla morte dell’esploratore.
L'Università di Macerata e l'Ismeo, Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, in collaborazione con Arte Nomade e l'Assessorato alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Macerata, inaugureranno la mostra “Abbracciando l’infinito. L’eterna ricerca di Giuseppe Tucci”, mercoledì 23 ottobre alle 17 alla Galleria degli Antichi Forni e alla Sala Specola della Biblioteca Mozzi Borgetti. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Macerata e aperta al pubblico fino al 3 novembre, rappresenta un'occasione unica per conoscere l’opera e la vita di uno degli studiosi più rilevanti del Novecento, il maceratese Giuseppe Tucci orientalista di fama mondiale e infaticabile esploratore, che ha compiuto otto spedizioni scientifiche in Tibet e sei in Nepal, percorrendo a piedi, con le carovane, luoghi impervi da cui avrebbe portato una documentazione di straordinario valore antropologico, artistico e storico-religioso, meticolosamente descritta nei suoi studi. Nel 1933, con Giovanni Gentile, fondò l’Istituto Italiano per il Medio e l’Estremo Oriente (Is.Me.O), di cui fu presidente. La mostra, curata dal Oscar Nalesini insieme a Cristiana Turini, docente di lingua e traduzione cinese a Unimc, e Astrid Narguet per la sezione etnografica sull’etnia tibeto-birmana dei Naxi, fa parte di un progetto più ampio dell'Ateneo in occasione della doppia ricorrenza: i 130 anni dalla nascita e i 40 dalla scomparsa di Giuseppe Tucci., Tucci
Sarà possibile visitare la mostra agli Antichi Forni, piaggia della Torre 4, tutti i giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; stessi orari per la Sala Specola della biblioteca Mozzi Borgetti in piazza Vittorio Veneto 2, che il sabato sarà aperta solo la mattina e chiusa la domenica e festivi. Il programma giornaliero prevede anche due documentari: alle 11, “Giuseppe Tucci. Scienziato, esploratore e pellegrino nelle terre del cielo”, prodotto da Arte Nomade per la regia di Giorgio Cingolani, e alle 16 “Nel Tibet Occidentale (1933)” dell'Istituto Nazionale Luce, sulla spedizione scientifica di Tucci promossa dalla Reale Accademia d'Italia.
Il progetto di iniziative curato da UniMc comprende anche un convegno scientifico interdisciplinare e internazionale tenutosi l'11 ottobre, un momento di confronto tra studiosi di varie discipline, dalla storia alla filologia, dall'antropologia alla storia delle religioni, e un workshop che ha riunito esperti di digitalizzazione e archivistica per discutere le nuove metodologie per preservare e rendere accessibile il vasto patrimonio documentale lasciato da Tucci.
"L’Europa ed i suoi storici hanno commesso un grande errore, considerando l’Asia e l’Europa come due continenti distinti, mentre in realtà si deve parlare di un unico continente, l’Eurasiatico: così congiunto nelle sue parti che non è avvenimento di rilievo nell’una che non abbia avuto il suo riflesso nell’altra", scriveva Giuseppe Tucci nel 1977.