MACERATA - Trentadue anni dopo la morte del giudice Giovanni Falcone, nella strage di Capaci, non tutte le domande hanno trovato una risposta.

È questo che spinge Luciano Tirindelli, uno degli uomini della scorta del magistrato siciliano, a girare la Penisola per far sì che quanto successo nel 1992 non venga dimenticato. Ieri pomeriggio è stato accolto in Provincia, dal Presidente Sandro Parcaroli, che lo ha ringraziato per l’opera di approfondimento e informazione, soprattutto verso i più giovani, che da anni sta svolgendo in tutta Italia.

L’agente Tirindelli è stato ricevuto alla presenza del Questore Gianpaolo Patruno e della Consigliera di parità Deborah Pantana che lo sta accompagnando in alcuni incontri in corso sul territorio fino a questa sera, nell’ambito della manifestazione “Capaci di coraggio”.

Autista del Quarto Savona Quindici, per quattro anni al fianco del giudice Falcone, quella mattina del 23 maggio del 1992 Tirindelli non era presente in servizio solo perché il collega Antonio Montinaro gli chiese di cambiare il turno. Dopo essere andato in pensione, insieme al caposcorta Giuseppe Sammarco e al poliziotto Anselmo Lo Presti, decise di fondare l’Associazione Scorta Falcone Quarto Savona Quindici, per far conoscere la testimonianza di chi è sfuggito a quella terribile strage. “Cerchiamo di trasmettere a tutte le generazioni gli ideali di legalità, uguaglianza e preservazione dei diritti inviolabili dell’uomo, che sono i presupposti di uno Stato libero e democratico”, ha raccontato Tirindelli.

“L’impegno dell’agente Tirindelli e dell’Associazione Scorta Falcone contribuisce a far sì che la testimonianza di quei drammatici eventi non vada perduta – ha detto Parcaroli -. I nostri ragazzi, molti dei quali non hanno vissuto gli anni delle stragi di mafia, devono sapere quanto accaduto affinché il lavoro fatto da Giovanni Falcone non venga dimenticato e la sua memoria dispersa. All’agente Tirindelli e a tutti gli uomini delle Forze dell’Ordine voglio anche trasmettere la riconoscenza della comunità verso chi difende quotidianamente la legalità nel nostro Paese”.