di Mario Morgoni
MACERATA - Lunedì prossimo il consiglio comunale di Cingoli discuterà la mozione proposta dal gruppo di minoranza sulla questione della discarica.
E’ evidente che la comunità di Cingoli, che ha già sopportato un grande sacrificio nell’ interesse della comunità provinciale, ha tutto il diritto di pretendere la chiusura definitiva della discarica.
Ma il problema, oltre ai cittadini di Cingoli, riguarda la credibilità del sistema pubblico.
Una discarica aperta nel 2014, con una previsione massima di utilizzo di 7 anni - chiusura prevista 2021 - non può essere nel 2024 l’impianto a cui sono appese le sorti del Cosmari.
La procedura per l’ individuazione dei nuovi siti si trascina infruttuosamente da anni ed e’ ora di porre termine a questo teatrino.
La destra che governa tutte le istituzioni e gli organismi pubblici provinciali si assuma le sue responsabilità. Pensare ad una nuova vasca per prorogare la vita dell’ impianto di Cingoli rappresenterebbe un ulteriore, irresponsabile colpo alla credibilità della politica e delle istituzioni che dimostrerebbero incapacità decisionale, inaffidabilità e mancanza di onestà.
Ancor più grave sarebbe il tentativo di prorogare la vita dell’ impianto di Fosso Mabiglia in assenza della scelta della discarica che dovrà subentrare a Cingoli.
Un esito di questo genere dimostrerebbe la rinuncia definitiva ad individuare nuovi siti e la condanna dell’ impianto di Fosso Mabiglia a sopravvivere indefinitamente per molti anni ancora.
Se gli amministratori della città “balcone delle Marche” e quelli degli organismi provinciali non si asterranno dall’ infliggere questa ulteriore umiliazione dal sapore di una truffa ai cittadini di Cingoli ma anche a quelli della comunità provinciale maceratese, sarebbe necessario promuovere una mobilitazione contro i protagonisti di tali messinscene.