TOLENTINO - Nel mese di novembre corso controlli coordinati dal Comando Provinciale di Macerata organizzati nel fine settimana, i militari delle Stazioni di Tolentino, supportati da altri reparti, avevano denunciato un giovane per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente del tipo hashish; in particolare i carabinieri avevano notato e seguito una minicar, il cui conducente, a fari spenti, aveva fatto degli spostamenti sospetti nel centro della città per poi parcheggiare nei pressi di un vicolo, facendo salire un altro giovane.

A questo punto, dato l’atteggiamento tenuto dai ragazzi, i militari avevano deciso di approfondire, procedendo con un’attività ispettiva. Era emerso così che il giovane alla guida custodiva in un borsellino posto nel cofano del mezzo, due barattolini contenenti undici dosi di hashish già suddivise e confezionate per lo spaccio.

Era scattata poi la perquisizione presso il domicilio che aveva portato al sequestro di un panetto di ulteriori trenta grammi dello stesso stupefacente, un bilancino di precisione, un coltello per il taglio delle dosi, nascosti tra gli abiti della stanza del ragazzo.

Dato che gli spostamenti del giovane inducevano a ritenere che le dosi in suo possesso fossero destinate ai giovani del posto, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno avviato un’attività d’indagine finalizzata a ricostruire i canali di spaccio del ragazzo.

Le indagini condotte mediante attività tecnica di analisi del traffico telefonico e servizi di osservazione controllo e pedinamento nel territorio, hanno consentito di dimostrare plurime cessioni a numerosi giovani di Tolentino negli ultimi mesi del 2023; nelle conversazioni i clienti concordavano il luogo della consegna e il numero di dosi, usando espressioni convenzionali (pizzette, paste al cioccolato) o più esplicite (una pana), oppure mandavano un messaggio con indicato il numero corrispondente al prezzo di acquisto (40 a significare 40 euro per 4 grammi di hashish); da tali conversazioni e dai riscontri acquisiti è emerso, quale dato probatorio chiaro, che l’indagato aveva costante disponibilità di stupefacente del tipo hashish in panetti, oltre a marijuana, con una fiorente e costante attività di propaganda e successiva cessione verso numerosi clienti, anche minorenni.

I militari hanno così presentato al Pubblico Ministero gli elementi probatori raccolti e relativi alle vendite di circa 900 dosi di hashish, con un guadagno di circa 7000 euro.

Il Giudice per le indagini Preliminari, in accoglimento della richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, ha emesso l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con il dispositivo di controllo del braccialetto elettronico, subito eseguita dai carabinieri del Norm.

La misura prevede il divieto di incontro e colloquio con soggetti non conviventi, essendo stato ritenuto sussistente il pericolo di reiterazione del reato.