Di Paolo Pierini
Dopo il ritorno al successo della scorsa settimana, la Pallacanestro Recanati, neo-sponsorizzata “Pepa Trasporti”, non riesce a confermare il trend positivo nella trasferta di Porto San Giorgio: nel gelo del Palasavelli, infatti, la Mareblu ha prevalso per 79 a 70, nonostante i ragazzi di coach Castellani ce l’abbiano messa tutta per portare a casa i due punti. Con soli sette effettivi, per le perduranti assenze di Attili e Cuna, i recanatesi hanno disputato un ottimo primo tempo, realizzando in continuità con buonissime percentuali; poi, nella seconda parte di gara, i problemi di falli dei lunghi e la limitatezza del roster hanno impedito sufficienti rotazioni, facendo perdere un po’ di lucidità di manovra e di intensità difensiva. Alla fine resta ancora il rammarico per non aver potuto esprimere compiutamente tutto il potenziale della squadra.
A giudizio della società, comincia poi a farsi sentire pesantemente un problema arbitrale: non imputiamo particolari colpe alla direzione dei signori Armuzzi e Bottoni, il cui operato è stato tutto sommato accettabile, a parte alcuni errori che hanno visto applicati metri di giudizio diversi soprattutto nell’interpretazione dell’infrazione di passi e del “fallo e canestro”. Intendiamo riferirci ad un andazzo generale: per la terza gara consecutiva, infatti, ci viene sanzionato un numero di falli decisamente superiore a quello degli avversari; ciò comporta necessariamente un calo della nostra pressione difensiva da una parte, e dall’altra ci consente di andare poche volte in lunetta (solo 8 tiri liberi tirati a Porto San Giorgio); tutto questo nonostante gli avversari applichino spesso una difesa pressing e molto aggressiva sui nostri migliori realizzatori. Noi siamo una matricola nella C Regionale e sappiamo di dover pagare uno scotto di inesperienza: ma il nostro sudore è esattamente uguale a quello degli altri e tale deve essere considerato.
E poi, c’è la questione comportamentale: la Pallacanestro Recanati, da quando la Federazione ha istituito questo riconoscimento, ha vinto il “Premio fair-play” per due volte su tre; abbiamo sempre creduto, infatti, che il dialogo e la serenità siano il modo migliore per gestire lo sport agonistico. Ma questo atteggiamento non può e non deve essere scambiato per mancanza di fermezza, né tanto meno per arrendevolezza; assistiamo ogni settimana (e, lo ripetiamo, non ci riferiamo in particolare alla gara di Porto san Giorgio) a proteste continue da parte di allenatori e dirigenti, che sfociano a volte in vere e proprie intimidazioni, sostenute da insulti pesanti e continue minacce del pubblico; non abbiamo più la certezza che la classe arbitrale sia indifferente a questo clima che incontriamo nei campi cosiddetti “caldi”. E l’espulsione di un dirigente si rivela spesso un provvedimento insufficiente, che sfocia in una inibizione temporanea, senza nuoce alle prestazioni della squadra. Se vogliamo imporre il fair-play (e abbiamo certo la dignità per chiederlo, visto che di fair-play siamo stati l’esempio), ci vogliono provvedimenti molto più pesanti; altrimenti, siamo autorizzati a pensare che vince chi urla di più (e non solo nel basket…); e siamo altrettanto autorizzati a porci una domanda: è meglio vincere il premio fair-play o qualche partita in più? Noi continuiamo a preferire la prima cosa, ma cominciamo ad essere assaliti dai dubbi….
Pepa Trasporti Recanati: Mosca 4, Ottavianoni 11, Attili, Ciccarelli 6, Pieralisi 9, Sorrenti 17, Belelli 7, Toppi 16 (nella foto). All.re Roberto Castellani
Parziali: 18 - 17; 22 - 25; 20 - 13; 19 – 17; Usciti per 5 falli: Belelli.