Un ingresso in punta di piedi quello di Roberto Russo che fa dirigere buona parte dell'allenamento alla coppia Pozzetti-Tarducci mentre osserva, studia i movimenti, avvicina qualche giocatore durante le fasi tecniche per fornire indicazioni, per poi chiamare tutta la squadra a centro campo per il primo "sermoncino" sulla sua filosofia di squadra con cui aveva avuto il primo approccio a porte chiuse nello spogliatoio.

Durante la seduta si avvicina alle transenne e saluta anche il pubblico presente per poi entrare nel suo ruolo.

E' iniziata l'avventura Russo. Il coach è apparso determinato e pronto a raccogliere una sfida che ai più appare impossibile. A lui ed alla squadra smentire le nere previsioni. A chi gli chiedeva già del suo difficile esordio a Trieste risponde, "una partita come le altre, ce la giochiamo".

Classe 1971, Roberto Russo pur giovanissimo anagraficamente ha già alle spalle una lunga carriera da coach: già a 16 anni allena nella sua Livorno e vince, dopo una sola stagione di tirocinio, due campionati regionali nell'Acli Livorno una società di basket femminile. Il passaggio al Don Bosco Livorno, da sempre fucina di  giovanti talenti é cosa fatta nella stagione 1989-90 e lì rimane dieci anni ricoprendo molti ruoli, da vice allenatore in prima squadra a responsabile delle società satellite per il reclutamento di giocatori a capo allenatore di molte formazioni del settore giovanile. Nel 1997 arriva il passaggio a Firenze Basket (in C/1) con la cui formazione juniores raggiunge le "Final Four" nazionali e con cui nei tre anni successivi, viene promosso prima in B/2, poi in B/1 e quindi partecipa ai playoff di categoria. Nel 2001/2002 é la volta dell'esperienza come vice-allenatore e responsabile del settore giovanile alla Mabo Livorno, prima di tornare a sedersi sulla panchina fiorentina a metà stagione e raggiungere la salvezza. Nel capoluogo toscano rimane altri tre anni, ottenendo due qualificazioni ai playoff ed una semifinale per l'accesso alla LegaDue. Nell'estate del 2007 si lega all'ambizioso progetto della Fulgor Omegna targata Paffoni, per passare nella stagione 2008 allo JesoloSandonà che conduce alla salvezza e lo scorso anno a Molfetta (A/Dilettanti).