In questi giorni si era ipotizzato l'utilizzo da parte della Maceratese dello stadio "Tubaldi" stante l'impossibilità di giocare all'Helvia Recina per i lavori di adeguamento in corso.

La "trattativa" tra i due comuni, che si basava sull'ospitalità data due anni fa a Macerata per la Recanatese al suo esordio in serie C in attesa degli interventi al "Tubaldi", si è arenata sulla questione costi (nella foto una gara allo stadio maceratese).

Come il comune di Macerata aveva imputato a quello di Recanati dei costi di utilizzo, altrettanto ha fatto Recanati in questa occasione.

Alla fine la Maceratese ha rinunciato ma sulla stampa è stata alimentata una polemica che ha irritato la Recanatese, soprattutto perchè sono state diffuse cifre inesatte tanto da far pensare che la Recanatese a Macerata avesse utilizzato a prezzi agevolati l'Helvia Recina, e che di conseguenza la cifra "sparata" dal comune di Recanati sia stata "gonfiata".

Sulla questione, con una nota ufficiale, interviene la Recanatese che spiega tutti i costi sostenuti per giocare nel 2022/23 a Macerata.

"Abbiamo in piu’ occasioni ringraziato e lo rifacciamo ancora una volta l’amministrazione della Città di Macerata, nella persona del Sindaco Sandro Parcaroli, che grazie alla concessione d’uso dello Stadio Helvia Recina, ha permesso alla US Recanatese di poter disputare alcune gare iniziali del Campionato Serie C 2022-2023 in attesa dell’adeguamento dello Stadio Nicola Tubaldi - scrive la società leopardiana- . Ora, in merito alle tante voci e alle notizie comparse in questi giorni relativamente alle condizioni di uso dello Stadio Helvia Recina di Macerata previste nella convensione sottoscritta con il Comune di Macerata, la US Recanatese, al fine di consentire una corretta informazione, ritiene opportuno precisare quanto segue:
• La US Recanatese ha liquidato al Comune di Macerata la somma comprensiva di imposte pari ad € 34.160,00 per la disputa di 8 partite di serie C (€ 3.500,00 a partita oltre IVA);
• La US Recanatese, essendo lo Stadio Helvia Recina sprovvisto di Gruppo Elettrogeno, ha provveduto alla realizzazione del quadro elettrico ad esso destinato e al noleggio dello stesso in occasione delle 8 partite, ad un costo complessivo (iva inclusa) pari ad € 8784;00 (€ 900,00 a partita oltre IVA);
• A seguito della impossibilità di usare, temporaneamente, la rete internet dell SS Maceratese, la US Recanatese ha predisposto il cablaggio e tutto quanto necessario per il funzionamento della rete wifi, sostenendo un costo complessivo (iva inclusa) pari ad € 4743,60;
• A seguito dell’indisponibilità di impianto audio, obbligatorio per qualsiasi manifestazione calcistica, la US Recanatese ha provveduto al noleggio di un impianto dedicato al costo di € 2.000,00;
• Stipula Polizza Assicurativa RC del valore complessivo di € 1.500.000,00 per danni sia all’interno che all’esterno dello Stadio;
• Indennizzo all’Associazione Arma Carabinieri in Pensione di € 1.000,00 per supporto servizio ordine all’esterno dello Stadio;
• Il Comune di Recanati ha messo a disposizione il proprio personale della Polizia Municipale per il servizio d’ordine e la viabilita’ al di fuori dello Stadio.
Nella sostanza, la US Recanatese ha sostenuto mediamente costi pari ad oltre € 6.500,00 (tasse incluse) a partita e la partecipazione al Campionato Serie C non riserva nessun contributo da parte della Lega Pro per tale tipo di servizi come erroneamente riportato da alcuni organi di informazione.
In ultimo, la US Recanatese ritiene corretto precisare che la presenza media di pubblico in occasione delle partite giocate a Macerata non ha superato le 300 unità a gara, contro le 800 circa di media a Recanati, diversamente da come lasciato intendere alcuni organi di informazione.
Restiamo sempre disponibili a collaborazioni e ricordiamo che lo Stadio Nicola Tubaldi è di proprietà del Comune di Recanati, che ne dispone l’utilizzo in base anche alle convenzioni sottoscritte. Riteniamo tuttavia che la ricostruzione di quanto avvenuto due anni anni fa debba avvenire non per sentito dire ma sui fatti sui numeri che rendiamo pubblici".