Domani pomeriggio (ore 16, stadio “Tubaldi”) si gioca il turno di Coppa Italia in gara unica dei 32esimi di finale di Coppa Italia. Avversario della Recanatese sarà il Rieti di mister Apuzzo.
Il presidente Gambini ha fatto capire di ambire al passaggio del turno e di credere in questa manifestazione che porterebbe una notevole visibilità alla società ed ai giocatori stessi. Dunque per il massimo dirigente giallorosso massimo impegno da parte di tutta la squadra. E per favorire anche un caloroso tifo, ingresso libero per questa gara allo stadio.
Il Rieti viene da due pareggi ed una sconfitta in tre giornate di campionato. Ha fatto cinque reti ma ne ha subite sei.
Per la Recanatese una gara che servirà per smaltire la delusione della sconfitta casalinga contro il Chieti e permettere a mister Siroti di sperimentare qualche soluzione per la trasferta di domenica contro l’Elpidiense, con un occhio comunque alla ricerca già di un successo contro Rieti per rinfrancare la squadra.
Ritornando alla gara contro Chieti, sull’espulsione che poi ha condizionato il proseguo della gara, mister Siroti (nella foto) ammette l’errore. “Ho fatto uno sbaglio enorme, e questo episodio ha cambiato il corso della gara. Per me il cartellino rosso è una novità. Mi è toccato per una mia reazione. In area al momento del fatto era tutto uno sgomitarsi, eravamo stati già richiamati. Ad un certo punto ho preso una gomitata, Mucciante o Savi forse. Allora mi sono divincolato e ho messo la mano in faccia all’avversario, Vista la situazione che si era creata penso che andavamo ammoniti tutti e due e basta. Chiaro che a quel punto, dopo aver tenuto bene il Chieti, è iniziata da parte nostra un po’ di difficoltà. Due palle inattive ci hanno punito. Sulla prima rete ci sono stati dei blocchi fallosi contro i miei difensori. La seconda sugli sviluppi di un angolo che non c’era. Andiamo avanti però con fiducia perché ho visto reattività quando eravamo in difficoltà e pressione sugli avversari quando eravamo in parità numerica, tanto che il Chieti ha sofferto il nostro gioco e non ha potuto praticare il suo. Il gruppo c’è, manca un po’ di fortuna”.