Continua la maledizione in trasferta per la Tarducci Impianti Recanati, battuta dall’Or.Sal Ancona per 71 a 67, nonostante una prova certamente migliore della precedente a Morrovalle. E anche in questo caso si può parlare di occasione persa, come altre volte: pensiamo a Fermo e a Camerino, ad esempio. Come è accaduto spesso, i recanatesi hanno dimostrato di non essere assolutamente inferiori agli avversari sul piano tecnico e tattico; tutt’altro. Manca sempre però quel piccolo fattore di esperienza e capacità di scelta che in trasferta è determinante.
Dopo un primo quarto a favore dei locali (21 a 14 il parziale), nelle frazioni centrali la Tarducci si dimostrava attenta in difesa, concedendo solo 25 punti in 20 minuti agli avversari: alla fine del terzo periodo la squadra di coach Scalabroni, pur senza brillare molto in attacco, era avanti di 2 (48 a 46). Nonostante, però, abbia avuto molte occasioni di allungare, la Tarducci non riusciva a prendere il largo: c’era sempre la palla persa di troppo, l’ingenuità difensiva, la soluzione offensiva affrettata a tenere la gara in equilibrio. Citiamo un solo episodio, la tripla concessa a Ciarrocchi alla fine del terzo quarto con solo 6” a disposizione per tirare.
E su un campo come quello dell’Or.Sal., dove le condizioni ambientali sono difficili (campo piccolo, scarsa luce, terreno scivoloso) e dove lo scorrere del tempo è una valutazione personale del cronometrista di turno, se arrivi alla fine punto a punto, perdi quasi sempre. E dire che la Tarducci, con una tripla di Giorgetti, si era portata avanti di tre (64 a 61) a meno di due minuti dalla fine; ma la vecchia guardia salesiana non ci stava a perdere: Gentilini e Rinaldi precisi dalla lunetta e una tripla di Gaetani confezionavano il parziale finale di 10 a 3 in loro favore. Una citazione anche per l’eterno Ciarrocchi, quasi esente da errori al tiro (3 triple per lui). Nella Tarducci gran partita di Bolognesi, purtroppo limitato dai falli, con 13 di valutazione e l’86% al tiro, e buona prova del ritrovato Casali (15 punti, 14 rimbalzi e 24 di valutazione).
Concludiamo stigmatizzando pesantemente e senza appello il comportamento di Thiago Caraceni che, a gioco fermo, ha colpito violentemente al volto con entrambi i pugni un giocatore avversario: a quel punto poteva succedere di tutto; e se una serata di sport non si è trasformata in una volgare rissa da bar, lo si deve alla freddezza di Emanuele Santoni che ha subito rassicurato tutti (compresi i genitori in tribuna) sulle sue condizioni, e alla serenità dimostrata da tutti i presenti (atleti, dirigenti e tecnici di entrambe le squadre) che hanno dimostrato maturità, riportando subito la calma. Caraceni, ovviamente, è stato subito espulso e il provvedimento disciplinare dovrebbe essere pesante; ma, indipendentemente da questo, lo sport non è solo fatto di regolamenti, è anche un insieme di valori etici (non violenza, tolleranza, rispetto degli altri) dei quali è stato un paladino proprio Don Bosco, il fondatore dei Salesiani. Ed è per questo che, pur senza voler entrare nei fatti degli altri, ci attendiamo che, qualunque sia il numero delle giornate di squalifica, l’Or.Sal. metta fuori squadra Caraceni a tempo indeterminato. Il messaggio del missionario piemontese (“Dovrai farti amici i nemici non con le percosse ma con la mansuetudine e la carità”) non c’entra niente con un personaggio come lui; tanto più che gli indomabili ragazzi dell’Or.Sal. hanno dimostrato di saper vincere anche senza un energumeno del genere.
Tarducci Recanati: Provenziani 3, Ottavianoni 5, Magnaterra 4, Casali 15, Santilli, Rocchetti 3, Mazzieri 9, Giorgetti 5, Bolognesi 13, Santoni 10 (All.re Nicola Scalabroni).
Parziali: 21 - 14; 12 - 17; 13 - 17; 25 - 19.
Prossimo impegno della Tarducci al Palacingolani, sabato 21 febbraio alle 21.15, con Castelfidardo.
Classifica: Porto Potenza 36, Porto San Giorgio 34, Sangiorgese e Fermo 28, Amandola 26, Castelfidardo e Morrovalle 22, San Severino e Ascoli 20, Ancona 18, Tarducci Recanati 14, Castelraimondo, Camerino ed Elpidiense 12, Tolentino 10, Petritoli 6.