Alla vigilia del doppio turno in trasferta, una sconfitta ci poteva stare a Matera ma non a Santarcangelo. Sotto accusa il primo tempo contro gli Angels dove La Fortezza ha anche subito un parziale di 13-0 e messo in campo tanti errori. Una squadra inguardabile in quei 10’ anche se poi c’è stata una grande reazione, vanificata però poi dal ripetere gli stessi errori del primo periodo.
L’assenza di capitan Pierini, temibile in area pitturata e nei movimenti fuori per il tiro, ha pesato molto nell’economia della gara.
“Non contare su Pierini per noi è devastante perchè i nostri giovani, come tali, alternano partite positive ad alcune in cui non sanno nemmeno dove si trovano, come è successo con gli Angels. E Pierini è un punto di riferimento in certe occasioni. Un’assenza molto pesante che ci condiziona non poco ma è la realtà. Ci siamo trovati troppo tempo a giocare con quattro piccoli, ma se i giovani non rispondono siamo costretti a soluzioni che non ci premiano”.
Alla vigilia il giocatore più temuto era Bonaiuti che però è stato efficacemente contenuto. Ma l’uomo partita di Santarcangelo è stato Rivali.
“E’ stato tutto Santarcangelo a cercarla e volerla questa partita. Al contrario noi abbiamo fatto solo a tratti quello che dovevamo, in troppi monenti ci siamo disuniti, perso lucidità, lasciato troppi palloni per dei facili contropiedeche invece noi non abbiamo trovato mai. L’analisi sta tutta lì, nel come abbiamo perso i palloni, come è successo a Centanni, tre di seguito, che ci hanno massacrato in un momento importante. Quindi bisogna porre maggiore attenzione e in allenamento i giovincelli devono capire che l’approccio deve essere diverso e non si può aspettare per metterci in campo la massima intensità”.
Da qui a Matera che settimana attende La Fortezza?
“Una settimana in cui recuperare il giusto atteggiamento, capire che non siamo nessuno. Che si può fare risultato solo con l’umiltà, la voglia, l’attenzione, la concentrazione. Altrimenti saremo destinati a perdere, fare brutte figure. Sarà una settimana in cui si dovrà lavorare duro e intensamente. Se qualcuno non ne avrà voglia potrà tornare a casa”.