A S. E. Il Segretario di Stato d’Ungheria per la Cultura e le Risorse Nazionali Géza Szöcs per la Sua opera di poeta, drammaturgo e narratore che, coniugando genialmente i toni tragici con quelli ironici, lo pone ai vertici della letteratura mondiale, nel segno della creatività artistica sempre congiunta ai problemi sociali e politici del nostro tempo, all’unisono col sommo poeta Giacomo Leopardi, che nella “Ginestra” esortava gli uomini a stringersi in “…Social catena.” , contro le forze del male.

Questo è il testo della pergamena con la quale il Presidente Corvatta e il vicepresidente Olimpia Leopardi del CNSL di Recanati hanno conferito al Ministro della Cultura della Repubblica di Ungheria il premio “G. Leopardi” per i suoi straordinari meriti di poeta, scrittore e politico.

La cerimonia si è svolta in una gremita Sala “Franco Foschi” del CNSL, alla presenza di numerosi componenti del Comitato Scientifico i proff.Felici, Prete, Ceragioli, Folin e di moltissimi ospiti e poeti intervenuti alla giornata ideata dal poeta Tommaso Kemeny con la quale si è inteso celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Durante il suo intervento il Presidente Corvatta ha illustrato all’ospite la storia del Centro Studi ed i numerosi protocolli d’intesa sottoscritti con Università ed Istituti culturali del mondo e nel semestre di Presidenza ungherese del Consiglio d’Europa, ha proposto al Ministro di sostenere tale attività ed in maniera particolare di ampliare le collaborazioni che già esistono con le università ungheresi.

Palesemente emozionato il Ministro ha ricordato che la conoscenza con il poeta recanatese è iniziata molti anni fa e che il premio di oggi lo gratifica molto e si aggiunge al premio Dante Alighieri ricevuto qualche tempo fa.

Inoltre si è impegnato a sviluppare la collaborazione con il centro leopardiano ed a ritornare a Recanati quanto prima.

Alla fine della mattinata la Contessa Olimpia Leopardi ha accompagnato il Ministro Géza Szöcs ed il Presidente Corvatta nella visita della Biblioteca e di Palazzo Leopardi.