I sedici finalisti della XXII edizione di Musicultura, “sono il miglior modo per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia”, dice il direttore artistico Piero Cesanelli nell’imponente Aula magna del comune di Recanati, perfetto scenario per celebrare l’anniversario e l’Anteprima della XXII edizione del festival della canzone popolare e d’autore che fino a qualche anno fa prendeva il nome proprio dalla città ospite.
Le proposte artistiche scelte da Musicultura per proseguire nel lungo itinerario che porterà allo Sferisterio per le serate finali in programma il 17, 18 e 19 giugno, “rappresentano infatti le mille sfaccettature della tradizione e della canzone italiana, insieme alla varietà dei generi i cui confini sono spesso più labili di quanto le definizioni impongano”, afferma ancora Cesanelli, prima di presentare “Sciuscià Album 2010” realizzato dalle ragazze e i ragazzi Unimarche, e di passare la parola a tutti i rappresentanti istituzionali coinvolti e travolti dall’entusiasmo che Musicultura riesce sempre a generare.
Entusiasmo che si legge nelle parole e nelle intenzioni dell’assessore regionale Sara Giannini, che sottolinea come Musicultura sia un biglietto da visita per la regione Marche in tutta Italia, e proprio per questo “va sostenuta anche in un momento difficile come questo”. La Giannini ha infatti ricordato come il festival della canzone popolare e d’autore sia entrata a far parte del Consorzio Marche Spettacolo creato al fine di razionalizzare al meglio le risorse di tutte le più importante manifestazioni culturali della regione. Sugli scudi a difesa e sostegno di Musicultura si schierano anche i due sindaci di Recanati e Macerata, che ospitano i diversi step del festival che si dipanano nel corso dell’anno.
Le proposte artistiche scelte da Musicultura per proseguire nel lungo itinerario che porterà allo Sferisterio per le serate finali in programma il 17, 18 e 19 giugno, “rappresentano infatti le mille sfaccettature della tradizione e della canzone italiana, insieme alla varietà dei generi i cui confini sono spesso più labili di quanto le definizioni impongano”, afferma ancora Cesanelli, prima di presentare “Sciuscià Album 2010” realizzato dalle ragazze e i ragazzi Unimarche, e di passare la parola a tutti i rappresentanti istituzionali coinvolti e travolti dall’entusiasmo che Musicultura riesce sempre a generare.
Entusiasmo che si legge nelle parole e nelle intenzioni dell’assessore regionale Sara Giannini, che sottolinea come Musicultura sia un biglietto da visita per la regione Marche in tutta Italia, e proprio per questo “va sostenuta anche in un momento difficile come questo”. La Giannini ha infatti ricordato come il festival della canzone popolare e d’autore sia entrata a far parte del Consorzio Marche Spettacolo creato al fine di razionalizzare al meglio le risorse di tutte le più importante manifestazioni culturali della regione. Sugli scudi a difesa e sostegno di Musicultura si schierano anche i due sindaci di Recanati e Macerata, che ospitano i diversi step del festival che si dipanano nel corso dell’anno.
L’arrivo di Mannarino accolto dall’ovazione del pubblico ha dato il via alla serata, che vedeva lo stornellatore romano padrino dei finalisti con i brani ormai consolidati del suo repertorio, accanto agli inediti del suo secondo ed ultimo disco. "Sono lusingato da questa accoglienza e da questo invito” ha detto Mannarino, invitando gli artisti in concorso “a crederci fino in fondo, a credere fino alla fine in quello che volete dire al pubblico”. Proprio come ha fatto lui, che fino a due anni fa era tra loro, con il suo repertorio di canzoni popolari, “che vorrebbero essere internazionali”, come ha detto con la sua consueta scanzonata ironia, “ma per scrivere le quali non posso fare a meno di attingere da tutto ciò che ho ascoltato fin da bambino, cresciuto in una famiglia romanaccia”.
In mattinata il cantautore romano aveva incontrato gli studenti degli Istituti Superiori di Recanati e moltissimi fan sempre nell’Aula Magna del comune di Recanati. Lì Mannarino ha parlato del nuovo lavoro discografico e delle sue canzoni cariche di poesia e intensità in un confronto aperto e ricco di spunti ironici.
Dopo la presentazione dei sedici finalisti e delle sedici canzoni che faranno parte del cd compilation di Musicultura 2011, si è aperto il sipario del teatro Persiani che ha registrato il tutto esaurito con le esibizioni live dei finalisti inframezzate dalle brevi interviste di Carlotta Tedeschi e Gianmaurizio Foderaro. Lunga carrellata dunque con: Babalù (Potenza), “Mio fratello è pakistano”; Davide Bassino (Torino), “Vescovalzer”; Chopas&TheDoctor (Filottrano, AN), “Se alzo le mani tocco il fondo”; Andrea Cola (Cesena, FC), “Se io tra voi”; Pierluigi Colantoni (Roma), “Casadolcecasa”; Edgar Cafè (Genova), “L’orchestra nel giardino”; Esterina (Lucca), “Baciapile”; Lp#9 (Legnano, MI), “Giulia”; Massimo Moi (Roma), “Libero all’infinito”; Momo (Lanciano, CH), “La canzone che si capisce”; Piccola Bottega Baltazar (Padova), “La donna del cowboy”; Vanni Pinzauti (Firenze), “Battitura”; Radiolondra (Riccione, RN), “Amore sei tornata finalmente”; Romeus (Galatina, LE), “Caviglie stanche”; Renzo Rubino (Martina Franca, TA), “Bignè”; Matteo Sperandio and the Q-artet (Terni), “L’amore originale”.
Dulcis in fundo Mannarino e la sua band. Il cantautore ha proposto alcune canzoni della sua nuova produzione discografica Supersantos, tra cui Maddalena, L’ultimo giorno dell’umanità e Rumba magica, per chiudere con il bis affidato all’ormai classica Bar della rabbia, proposta nell’Anteprima di Musicultura nel 2009, e inserita nella compilation della XX edizione del festival della canzone popolare e d’autore.