In prossimità dell’8 marzo notizia peggiore non può essere che quella, dopo tante battaglie condotte in prima fila dalle donne recanatesi, della chiusura del reparto di ostetricia del “S. Lucia”.
Per anni fiore all’occhiello della sanità sul territorio, con tanto di frequenti collegamenti in trasmissioni RAI, reparto riconosciuto dall’UNICERF “a misura di bambino”, la divisione neo natale è stata indicata nel piano di riordino della sanità nell’ASUR come da chiudere ed accorpare con Civitanova.
Il calo di nascite (nel 2010 inferiori a 500) non lascia scampo a speranze. D’altronde tutta una serie di poco indicate scelte negli ultimi anni avevano di fatto provocato una messa a rischio del reparto.
Come reagiranno ora le donne? Taceranno le forze politiche? Che cosa dice l’amministrazione comunale di questa indicazione che viene dai vertici politici dello stesso colore politico? Il sindaco non aveva forse intimato ai dirigenti ASUR di adottare scelte condivise? Dunque l’amministrazione comunale condivide la chiusura del neonatale?
Il nuovo piano di riordino degli ospedali di Civitanova e Recanati è stato presentato e discusso tra i primari e i capi dipartimento, e Recanati ne esce con un forte ridimensionamento.
Intanto non c’è già più il terzo radiologo assegnato per tre giorni alla settimana a Recanati da Civitanova. In servizio rimangono solo Macellari e Bartolucci che si alterneranno uno al mattino, l’altro al pomeriggio. I due sino al 20 marzo dovranno anche garantire la reperibilità notturna, poi tramite convenzione entrerà in attività un medico apposito.
Il tutto prologo all’attivazione (da maggio) della guardia attiva unica a Civitanova che coprirà gli esami urgenti notturni il sabato e la domenica, e tutti i prefestivi.
Il piano di riordino prevede che in medicina rimangano 30 posti letto per Medicna e 10 per la Chirurgia Breve mentre i restati posti saranno occupati dalla RSA che dagli IRCER si baserà al “S. Lucia” facendo dell’ospedale una lungodegenza insieme all’hospice.
Va in porto anche il vecchio progetto di Morosini che trasforma il laboratorio analisi in centro specializzato per tutto il territorio per l’attività di citoflorometria. Saranno garantiti comunque un punto prelievi e le analisi per i ricoverati. Gli esami invece per l’utenza tradizionale saranno compiuti a Civitanova.