Di Enzo Marangoni, Consigliere Regionale

Sempre più spesso  eventi calamitosi si  verificano  anche nella regione Marche. Una regione che si fa paladina della difesa del territorio e dell’ambiente, che sforna piani e regolamenti per farsi bella, ma che purtroppo alla resa dei fatti, si rivela sempre più fragile e con un territorio dissestato.
Non appartengo alla schiera degli ipocriti perciò posso  benissimo affermare che bussare cassa al Governo Nazionale è lecito per affrontare il post- emergenza ma, un attimo dopo, ci si dovrebbe chiedere  perché si continua a modificare il Piano d’Assetto Idrogeologico in maniera puntiforme, così che esso appaia, in alcune aree a ridosso dei fiumi, come un disegno disarticolato e non corrispondente alle reali tutele di manufatti o infrastrutture lineari di particolare importanza. Ci si dovrebbe inoltre chiedere  perché le province accontentano i singoli sindaci modificando le fasce di tutela dei fiumi previste dai Piani di Coordinamento Provinciali a vantaggio di varianti urbanistiche e piani regolatori. Spesso si tratta di piani regolatori finalizzati ad  inserire nuove zone artigianali o nuove lottizzazioni edilizie in aree che poi si allagano di frequente  poichè ubicate in  zone di golena o  in casse di espansione naturale dei fiumi.
Inoltre sono allarmato per quanto riguarda la sanità d’emergenza: con gli allagamenti alla Baraccola e alla stazione d’Osimo, con l’Aspio straripato, con vari ponti sul Musone e su altri fiumi che sono stati chiusi, c'è da chiedersi come sia possibile  raggiungere in tempo utile, da sud,  l’Ospedale Unico Regionale di Torrette? O ancora, dal versante opposto, nel maceratese, come sia possibile raggiungere gli ospedali di  Macerata e Civitanova  con l'esonzazione dei fiumi Potenza e Chienti?  Questo è lo scenario che si sta aprendo a causa dell’accentramento del Piano Sanitario Regionale, voluto dal centrosinistra che governa la regione Marche. Piano Sanitario che accentra  le strutture ospedaliere a discapito dell’omogeneità territoriale e dei bacini di utenza che  caratterizzano  la bassa valle del Musone e la zona del recanatese.
In condizioni di così forte maltempo e di continue richieste anche l’elicottero del 118 non può essere usato per coprire un’area così vasta che va da nord di Ancona a sud del Musone.

Questa è l’ipocrisia della giunta di centro sinistra regionale che si pavoneggia con la biodiversità e il buongoverno del  territorio quando invece il territorio  stesso si sfalda in ondate di fango che causano, purtroppo, anche  perdite di persone innocenti.