Nota della Presidenza del Consiglio Comunale

Intensa la giornata di lunedì 28 febbraio per l’amministrazione di Recanati e la presidenza del consiglio comunale, ma soprattutto per i tanti giovani che hanno partecipato all’incontro con la scrittrice Anna Maria Mori, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo.

“Abbiamo pensato di organizzare le iniziative in ricordo dei martiri delle foibe in due momenti diversi, il primo il 12 febbraio scorso con la celebrazione di una S.Messa in suffragio delle vittime presso la Chiesa di S.Domenico, il secondo incontrando la vincitrice del Premio di Narrativa Italiana Recanati 2006 con il libro “Nata in Istria”, Anna Maria Mori”.

Proprio la scrittrice ha portato un video realizzato nel 1997 che raccontava, attraverso immagini suggestive ed interviste di gente dei luoghi, le vicende dell’esodo dall’Istria e si soffermava sulle foibe, cavità naturali che furono utilizzate dall’esercito di Tito per la pulizia etnica di quanti non condividessero il regime comunista jugoslavo.

Il Vice Sindaco Bravi ha portato un saluto, soffermandosi sull’errore del passato nel nascondere questa parte di storia e sulla necessità attuale di non farne oggetto di speculazione di parte, costituendo tali avvenimenti monito per il futuro e patrimonio dell’intero Paese.

Allo stesso modo il Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Grufi che ha ribadito come quella tragedia non possa essere dimenticata e come riscoprire questa verità aiuti a ricostruire una unità del Paese, culturale prima che territoriale. Altresì il Presidente Grufi si è soffermato sulla garanzia che l’Unione Europea potrebbe oggi garantire rispetto alla tutela di diritti un tempo lasciati alla sovranità di ogni singolo Stato, in presenza di un nazionalismo che soffocava, esempi molteplici del ventesimo secolo, ogni forma di libertà.

Toccante l’intervento della Mori, disponibile ad un confronto vero con gli studenti e pronta a spiegare le ragioni nascoste di tanto silenzio del recente passato, ragioni che si ritrovano in convenienze economiche, politiche ed anche da una debolezza istituzionale dalla quale veniva fuori il nostro Paese dopo la seconda guerra mondiale. “Una guerra vinta solo sulla carta, - dice la Mori -attraverso la liberazione dal nazifascismo con il contributo delle forze alleate e l’azione della resistenza, ma in realtà consapevolmente persa, con il gravame da parte dei nostri governanti di convincere gli altri Stati di un “ravvedimento” del nostro Paese, con quella necessaria umiltà che permise di “aprire” le porte degli Stati alleati, ma che significò anche “cedere” quanto non si sarebbe voluto fare”.

Al termine del confronto con i ragazzi, assai attenti e sorpresi dal racconto anche personale della Mori, la scrittrice, accompagnata dal presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Grufi e dal Consigliere Mirco Scorcelli, presenti anche all’appuntamento del 12 febbraio scorso, ha depositato una corona di alloro presso la Via “Martiri delle Foibe”, riconfermando un affetto per la città leopardiana che anche grazie a questa collaborazione sarà sempre più salda.