“Dobbiamo entrare nei conti con tutti, e questa città deve cominciare ad operare come non ha fatto negli ultimi anni e cioè cercare un collegamento con tutte le altre realtà. Vivere da monade, ricordando le glorie del passato non ha più senso. Ho sentito marcointerventi fare riferimento alle glorie di Recanati che poiché ha dato i natali a Gigli e Leopardi non può permettersi di perdere la Pretura, ed invece è successo, l’Ufficio del Lavoro, ed è successo anche questo. Andare avanti con questi ragionamenti ci impedisce di risolvere i problemi. Dobbiamo avere più umiltà, che non significa atterrarci, e sulla base di questa confrontarci: l’occasione promossa dalla Cisl nei giorni scorsi per attuare un confronto tra le parti è stata importante, e grazie ad essa abbiamo capito che con un sindaco come Mobili si ragiona, come pure avviene con Fiordomo. D’altro canto anche la Regione deve fare la parte sua perché non può calarsi sulle singole realtà territoriali, ma deve avere una visione d’insieme. La Regione sta dicendo chiaramente quello che vuole fare e dentro a questo progetto, che attueremo, ci sono delle condizioni contingenti legate a una situazione che tutti invocano ma che poi quando viene calata nel concreto nessuno vuole capire. Mi è capitato di parlare con amici di altri schieramenti politici ed accusarmi di criticare il Governo ignorando la situazione di contingenza internazionale. Io capisco perfettamente questa situazione come pure la situazione del Governo che deve fare questi tagli. Il problema di coerenza che io avverto, è che questi tagli il governo li fa alle regioni che a loro volta debbono applicarli sulla gente, di qualsiasi colore politico, e così pure nei comuni e nelle province”.