Non si placa la polemica intorno l’aumento dei compensi agli amministratori dell’ASTEA, questione sollevata con forza dal capo gruppo del PdL, Roberto Bartomeoli, che ne ha fatto una vera e propria campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica (nella foto).

Con una nota ora interviene, nuovamente, il Gruppo ASTEA che accusa il consigliere di non conoscere le disposizioni di legge in materia.

“Va detto –scrive ASTEA- che nel 207 la Finanziaria riduceva il numero dei consiglieri di nomina pubblica da 8 a 5. Ma il CdA non ha proceduto subito alla riduzione dei suoi consiglieri decidendo di erogare l’importo pari alle indennità dei 5 consiglieri, suddiviso sugli otto consiglieri di nomina pubblica in carica. Con la nomina del nuovo CdA e l’adeguamento del numero dei consiglieri, sono stati ripristinati i valori delle indennità preesistenti, pari appunto a 11.000 euro annui. Si ricorda inoltre che le indennità degli amministratori sono agganciate in percentuale varia a seconda se si tratti ad esempio, del presidente o del vice, allo stipendio del comune maggiore aderente all’ASTEA, i questo caso Osimo, oltre ad un ulteriore percentuale del 4% per la presenza del socio privato. In definitiva l’assemblea dei soci ha operato, nel determinare le indennità a favore dei componenti del CdA, in maniera più che corretta, evitando da far lievitare le spese e mantenendo i costi al di sotto dei limiti previsti dalla legge”.

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