Nota dell'Assessore all'urbanistica Giacomo Galassi

Con apposita delibera di giunta l'amministrazione comunale ha recepito la legge regionale che regolamenta, in maniera restrittiva, la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli.voltaico
Sino alla emanazione delle linee guida da parte del Ministero le regioni non potevano procedere alla definizione dei siti non idonei e queste linee guida, previste in un decreto del 2003, sono state emanate solo il 10 settembre scorso. A seguito di queste la Regione Marche ha individuato le aree non idonee demandando ai comuni di provvedere alla individuazione cartografica di tale aree.
"Prima dell'emanazione delle linee guida ministeriali e, successivamente, della delibera della Regione Marche - dichiara l'assessore all'urbanistica Giacomo Galassi - non era possibile da parte del Comune limitare, impedire o bocciare richieste di installazione di impianti fotovoltaici a terra in zona agricola in considerazione del fatto che la normativa nazionale prevedeva l'installazione di detti impianti in zona agricola e addirittura lo stesso decreto dichiarava questi impianti di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti rendendoli persino esenti dal rispetto dei vincoli paesaggistici."
In realtà i vari vincoli previsti dalle nuove norme non impedicono a priori l'installazione di questi impianti ma incidono fortemente nel procedimento autorizzatorio.
"Queste nuove norme - sostiene l'ass. Galassi - ostacolano in maniera pesante l'iter burocratico per gli impianti superiori a 20kW che fino a ieri necessitavano di un banale permesso a costruire. Il comune di Recanati ha recepito totalmente la legge regionale e ne ha dato una rigida interpretazione scongiurando di fatto la realizzazione di questi impianti sul territorio agricolo della nostra città. A partire dal settembre scorso non sono stati più attivati procedimenti per il rilascio del permesso a costruire relativi ad impianti fotovoltaici a terra di potenza superiore a 20kW e questo è un bel segnale che va verso la direzione che Comunque, nonostante l'intervento ministeriale sia giunto con enorme ritardo rispetto alle esigenze dei comuni italiani, fortunatamente il territorio recanatese non ha subito impatti rilevanti e il nostro paesaggio, nonostante gli allarmismi dei soliti catastrofisti, è stato salvaguardato".