Di Enzo Marangoni, capo gruppo in consiglio regionale Lega Nord
Illustrissimo Assessore, dalla lettura della stampa odierna apprendo che Lei mi accusa di logica campanilistica e non di sistema nell’affrontare la problematica della Sanità in Regione. Mai nulla fu così NON vero!
Premettendo che essere campanilisti è un pregio e non un difetto in quest’epoca in cui tutti sono esterofili e nessuno si cura più di tutelare il patrimonio che i nostri avi ci hanno tramandato con sacrifici e abnegazione, torno a spiegarle la mia proposta - che poi mia non è, ma la sottoscrivo perché la condivido – e vedrà che è quanto mai nell’ottica di un sistema sanitario regionale integrato nel territorio.
Coinvolge infatti una popolazione stimabile in circa 130.000 persone che vivono a cavallo tra la provincia di Macerata e quella di Ancona. Si tratta della possibilità di costruire l'ospedale della bassa Val Musone al posto degli attuali 4 ospedali di Recanati, Loreto, Osimo e Castelfidardo che la Regione Marche ha condannato a morte lenta ormai da anni. Se ragioni di costo ed efficacia spingono verso il continuo ridimensionamento, anticamera della chiusura, dei suddetti 4 ospedali, facciamo in modo di farne almeno uno nuovo, in sostituzione, con le risorse economiche provenienti dall'alienazione dei terreni, centrali, delle città ove ora sono ubicati.
Il concetto di territorio vasto tra comuni di diverse province è peraltro già presente nel progetto dei dodici ospedali di rete, che vuol accorpare Jesi con Cingoli, e nel progetto di lungo periodo presentato dalla sua Giunta che vedrà costruire un ampio servizio nella zona montana da Fabriano a Camerino.
Perché allora lo stesso concetto non vale per la val Musone?
Se interessarsi agli aspetti umani oltre che sanitari di un territorio vasto ed interprovinciale è campanilismo, allora sono fiero di essere campanilista. Peccato che di campanilisti di questo tipo siamo rimasti in pochi…
C’è invece chi pensa agli interessi personali, particolari, del partito di appartenenza o delle cooperative rosse che fiancheggiano il proprio partito, così come c'è chi è indifferente alle accuse di “parentopoli”.
Le ricorda qualcosa, Assessore, la vicenda CUP e ITALCAPPA?
Non sarà forse che la sanità non può essere gestita a misura di cittadino perché poi diventerebbe più difficile collocare le “persone giuste al posto giusto” e che gli addotti problemi di contenimento dei costi e di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza siano solo specchietti per le allodole?
La salute dei cittadini non può essere soggetta a personalismi di nessun tipo. Nessun politico dovrebbe dimenticalo mai.