Di Enzo Marangoni, capo gruppo in Consiglio Regionale Lega Nord

La radiologia dell’ospedale di Recanati per ora è salva. E' stata garantita l'apertura   anche pomeridiana. Grazie ad una ordinanza del Sindaco  Fiordomo i Recanatesi vedono, almeno per il momento, tutelato il loro diritto alla salute. Il  Sindaco ha usato con fermezza lo strumento più efficace a sua disposizione, una ordinanza, per mantenere un servizio indispensabile per tutti i cittadini della zona.

Ora il Sindaco Fiordomo si troverà a difendere l’ospedale cittadino dai tagli voluti ed applicati dalla Giunta regionale con la quale ha notevoli convergenze politiche, ma progetti per il territorio evidentemente divergenti.

La Giunta Regionale in questi giorni ha programmato il taglio da 33 a 12 ospedali sull’intero territorio regionale, omettendo di dire che il progetto definitivo, è quello di arrivare a soli 5 ospedali  per l’intera Regione, oltre a Torrette. Il tutto basato sull'esigenza di contenimento dei costi ma anche di miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza.

La sola provincia di Macerata dovrà rinunciare ad una decina di ospedali. Probabilmente verranno “spenti” lentamente, lasciati morire chiudendo reparti e non rinnovando primari, sottraendo lentamente ossigeno come sta già avvenendo in molti ospedali considerati “minori”.  Siamo all'eutanasia della  sanità.

Nei piani della Giunta regionale la popolazione Recanatese dovrà spostarsi sempre più verso Civitanova per poter usufruire delle cure all’interno di una struttura ospedaliera. Chilometri di distanza mal serviti. Per recarsi da Recanati a Civitanova non c'è neppure un servizio di autobus. Che una persona debba prendere due diversi mezzi pubblici per andare in ospedale a curarsi o ad assistere un malato, è un problema che evidentemente questa maggioranza di governo regionale non si è posta.

Ci sono altre città vicine in cui gli ospedali stanno subendo un trattamento di “mobbing” analogo a quello che sta subendo la struttura di Recanati.

Per questo torna d’attualità il progetto, a suo tempo maldestramente accantonato, dell’Ospedale della Bassa Val Musone. Ospedale che potrebbe servire  un bacino di circa 130.000 abitanti coinvolgendo le popolazioni dei comuni che vivono e si muovono nel medesima zona socio-economica, indipendentemente dal fatto che siano dislocati in due diverse province: Recanati, Montefano, Portorecanati, Loreto, Castelfidardo, Osimo, Filottrano, Offagna, Numana, Sirolo.

Si dovrebbe passare da un concetto politico di ASUR collegato ora  alle divisioni amministrative delle Province, ad un concetto di sanità al servizio del cittadino;  da una divisione di poltrone  ad una unione di realtà socio-economiche omogenee,   tenendo conto dei flussi di abituale movimento delle persone.

Negli anni più volte si è parlato di un sito ospedaliero baricentrico tra i comuni  suddetti che era già stato individuato nel territorio di Castelfidardo in zona Acquaviva. C'era  anche l'opportunità di ottenere un terreno ad un prezzo simbolico,  terreno già valutato idoneo dai tecnici della Regione.

Una posizione sicuramente migliore di quanto non potrà mai essere il sito che l’amministrazione regionale  ha individuato all’Aspio di Camerano, tra ferrovia, autostrada ed ex discarica, dove è previsto il nuovo INRCA, a cui hanno poi “appiccicato” l’Agenzia della Terza Età e che ora voglio “rivenderci” anche come Ospedale di rete per i comuni a Sud di Ancona.

Il Consigliere Marangoni riapre dunque la questione della Bassa Val Musone: creare un  nuovo ospedale baricentrico funzionale alle esigenze  di un territorio omogeneo ed integrato, liberandosi finalmente dai laccioli politici e puramente amministrativi delle diverse Province, un ospedale dunque più vicino alle esigenze dei cittadini.

Come reperire però le risorse economiche che non ci sono? Vendendo le aree (di proprietà  della Regione) attualmente occupate dai 4 ospedali che insistono sul territorio e ai quali la regione ha già tolto, di fatto, la spina condannandoli ad una morte lenta ma inesorabile: Recanati,  Loreto, Osimo, Castelfidardo. Si tratta di aree centrali nelle rispettive città, economicamente pregiate, dalle quali si potrebbero sicuramente ricavare le risorse economiche per edificare un nuovo ed efficiente Ospedale della Bassa Val Musone a servizio di circa 130.000 abitanti.