La ZT8 dell’ASUR è tornata sui suoi passi e l’ordine di servizio in precedenza emanato, e che avrebbe di fatto dimezzato l’attività del servizio di radiologia, è stato revocato.
L’ordinanza emessa dal sindaco Fiordomo ha ottenuto gli effetti che il primo cittadino si proponeva.
E’ stata quella di ieri una giornata febbrile, culminata con l’arrivo, dopo le 13 a firma dello stesso direttore di zona, Alessandro Marini.
In mattinata il sindaco Fiordomo si era personalmente recato in Regione per incontrare l’assessore regionale alla sanità Mezzolani cui ha rappresentato il disagio di una città di 22.000 abitanti e di un territorio immediato con altre 30.000 presenze che fanno riferimento anche all’ospedale di Recanati.
Il sindaco ha rappresentato a Mezzolani come certe decisioni improvvide e prese all’improvviso creino allarme sociale nella popolazione che teme lo smantellamento del “S. Lucia”, con lesione del diritto alla salute.
A vuoto invece i tentativi del primo cittadino di contattare Marini al quale però ha fatto in modo di sapere che intende avere un tavolo di discussione con il direttore generale dell’ASUR, Piero Ciccareli, e con lo stesso direttore della ZT8, Marini per analizzare la situazione e verificare se il piano prospettato per il “S. Lucia” sia necessario rivederlo o correggerlo.
Il sindaco su questo aspetto è stato esplicito indicando nel rafforzamento del Pronto Soccorso, la nomina del chirurgo con relativo svolgimento del ciclo breve a Recanati,la nomina del radiologo, l’avvio della lungodegenza, passi ineludibili, richiamando i vertici della sanità a mantenere le promesse formulate non in un bar ma di fronte al Consiglio Comunale.
Dopo l’incontro in Regione il sindaco si è recato direttamente al “S. Lucia” per verificare sul posto l’applicazione dell’ordinanza. E in ospedale si è incontrato sia con i segretari provinciali di CGIL e CISL, Benfatto e Ferracuti, e con il dott. Bartolucci, radiologo del reparto recanatese.
Le OO.SS. hanno già annunciato una mobilitazione a difesa della Radiologia, ma in pratica dell’intera struttura ospedaliera, per dopodomani.