Di Massimiliano Grufi, Presidente del Consiglio Comunale

E’ cominciato da ormai un mese il nuovo anno, portatore di speranze per ogni singola persona o famiglia che, in questi ultimi anni, hanno visto venir meno le certezze di carattere economico, con risvolti sociali inimmaginabili, dopo che avevano già progressivamente perso la fiducia nella politica.

Dal punto di vista istituzionale, infatti, le cose negli ultimi tempi non sono migliorate, ma anzi la situazione sembra precipitare e non possiamo a tal proposito non ascoltare i giusti e pacati richiami del Presidente della Repubblica e della Chiesa Cattolica, circa la necessità di una maggiore sobrietà nei comportamenti e nelle azioni che possano avere un risvolto di carattere pubblico.

Senza voler entrare nelle vicende tristi di carattere nazionale, vorrei scendere a livello locale, dove i rappresentanti dei diversi gruppi consiliari devono, a parer mio, sentire quei nobili richiami come rivolti a tutta la classe dirigente, quindi anche a coloro che sono impegnati nelle amministrazioni territoriali.

Ritengo che proprio nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia tutti dovremmo fare uno sforzo in più.

Questa amministrazione ha iniziato il suo lavoro nel mese di luglio 2009 ed è passato ormai un anno e mezzo da allora.

Non entro nel merito dell’attività amministrativa.

Le valutazioni politiche sull’operato dell’amministrazione è giusto che le faccia l’organo direttivo di riferimento del gruppo consiliare che rappresento.

Mi preme invece sottolineare come il confronto in Consiglio Comunale tra le varie forze rappresentate sia stato fruttuoso ed utile alla collettività in molte occasioni (penso all’approvazione dei bilanci, al piano casa, alla vicenda ex-mattatoio, all’accordo Lorenzini ecc.), ma sia stato anche caratterizzato da accesi dibattiti che a volte non hanno risparmiato critiche anche di natura personale, confondendo piani e livelli di confronto, non rendendo, in tal caso, un buon servizio né alla politica nè alla collettività.

All’esterno dell’assemblea consiliare i toni hanno poi, seppure solo in specifiche occasioni, raggiunto livelli inaccettabili, spesso strumentali dall’una parte ed arroccati su posizioni di pura divesa dall’altra.

Da mesi le minoranze non partecipano alla Conferenza dei capigruppo, lamentando il non rispetto del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e comunque delle normali regole di garanzia dei diritti dei singoli consiglieri che proprio all’interno di quell’organo dovrebbero essere tutelati.

La ragione di tale posizione si spiega con il mancato rispetto di un ordine del giorno concordato in Conferenza dei capigruppo, ormai diversi mesi orsono.

Nella seduta consiliare successiva, infatti, il Partito Democratico avanzò la necessità di cambiare l’o.d.g. e l’assemblea, messa a votazione la proposta, approvò a maggioranza.

Il Presidente del Consiglio, fanno fede gli atti, votò contro l’inversione dell’o.d.g., in coerenza con l’accordo raggiunto con tutti i capigruppo.

Va evidenziato che il capogruppo del PD, consigliere Scorcelli, ha più volte spiegato le ragioni che erano alla base di tale proposta, rimarcando però la necessità delle funzioni della Conferenza stessa.

Rilevate dunque le ragioni degli esponenti dei gruppi del PDL, Per Recanati e Lega Nord-Orfani Civica Recanati, ritengo però come a distanza di mesi dall’accaduto, la loro posizione sia alquanto irragionevole e rischi di diventare strumentale, di fatto delegittimando, con la loro assenza, un’organo che intendevano tutelare, senza espletare inoltre pienamente quelle funzioni che il mandato richiederebbe.

Mi sento di chiedere dunque alle forze di maggioranza, perché chi governa ha la prima responsabilità, ed in particolare al PD, che rappresenta il maggiore partito della stessa, di assumere una posizione forte e rispettosa delle istituzioni, garantendo quanto nelle sede istituzionali sia oggetto di accordo tra le parti o comunque delle decisioni prese di volta in volta a maggioranza relativa.

Allo stesso modo una sollecitazione vorrei rivolgerla alle forze responsabili della minoranza perché tornino a svolgere le loro funzioni in modo pieno anche nella Conferenza dei capigruppo, unico luogo di confronto e di possibile convergenza su argomenti di natura amministrativa, ma anche su aspetti di carattere generale.

Tanto mi sentivo di fare all’inizio di un anno particolare che richiama all’unità del paese, non solo ricordando un percorso che dal risorgimento ha portato all’unificazione territoriale, ma anche respirando quello spirito positivo che è volto a rimarcare gli elementi di unione e condivisione di un territorio sì profondamente diverso nelle sue peculiarità geografiche, culturali e socio-economiche, ma proprio per questo enormemente ricco.

Questo spirito dovrebbe spingere a soffocare le particolarità e a far emergere i momenti del sano confronto, nell’ottica di un interesse più vero.

Molto credo sia stato fatto anche in termini di nuovi strumenti, applicazioni della normativa in relazione alla trasparenza degli atti, possibilità di accesso agli strumenti informatici, modalità di gestione dei lavori consiliari con una costante attenzione rivolta alla discussione di interrogazioni e mozioni.

Tanto dovremmo ancora fare con un’amministrazione attenta e vogliosa di migliorare le cose e di migliorarsi e con il contributo importante di forze della minoranza che svolgano con responsabilità e nell’esclusivo interesse della collettività un’azione di controllo, verifica e proposta.

Questo è quanto merita una città che amiamo tutti indipendentemente dall’appartenenza di ciascuno di noi.