Il sindaco di Recanati ammonisce l’ASUR a rispettare le manifestazioni d’intenti espresse in consiglio comunale dal direttore di zona, Marini e richiama Ciccarelli (direttore ASUR Marche) a non procastinare oltre la nomina del nuovo primario di radiologia.
La situazione verso cui sta scivolando il “S. Lucia” preoccupa il primo cittadino che teme un drastico ridimensionamento del presidio ospedaliero. Preoccupazioni ancor più acuite dal rischio che la maternità possa chiudere perché sotto i 500 parti annui.
Su tale questione il sindaco ha riaffermato che la struttura ospedaliera di Recanati è integrata con quella di Civitanova, quindi complementare e non a se stante per cui i parti del “S. Lucia” si sommano a quelli di Civitanova.
Una tesi che d’altro canto sosterrebbe anche Civitanova visto che essendo il punto nascite rivierasco sotto le 1000 unità, sarebbe anche esso interessato ad una ristrutturazione.
In attesa che arrivino lumi in merito il sindaco torna a chiedere di superare nell’immediato la difficile situazione della radiologia, dove il reparto, con il personale all’osso, con fatica sta andando avanti.
Anche sul primario di chirurgia Fiordomo chiede a Ciccarelli del perché si siano così tanto allungati i tempi e i motivi che bloccano il completamento del reparto dove il cantiere è fermo da oltre un anno.
L’ospedale di Recanati ha sempre mantenuto delle eccellenze ma senza le figure di riferimento basilari non riuscirà a mantenere i suoi standard e gioco forza perdendo attrazione scivolerebbe verso la chiusura.
Le vicende della sanità cittadina tengono in fibrillazione l’amministrazione comunale, non meno gli ambienti sanitari locali per le immaginabili ripercussioni derivate da un ridimensionamento della struttura.
Incalza la maggioranza invece l’opposizione che chiede fatti e meno parole da parte della giunta.
E giovedì sera, nel corso dell’incontro promossa da Per Recanati (ore 21, Centro Sociale Villa Teresa), il destino del “S. Lucia” è tra gli argomenti al centro del dibattito.