Quattro centri maternità delle Marche dovranno chiudere e saranno individuati tra quelli che hanno meno di 500 parti in un anno mentre per quelli che superano la soglia e arrivano a poco meno di i 1000 si andrà ad una riorganizzazione del servizio.

Il piano di riorganizzazione elaborato dal Ministero della salute pone a rischio la prosecuzione delle attività della maternità recanatese. Il reparto del “S. Lucia” è sceso sotto quota 500 ma con Civitanova si superano ampiamente dove si sono registrate oltre 600 nascite.

Ma il conteggio andrà fatto tenendo conto di ogni singola sede oppure varrà la somma? Il quesito è stato girato al Ministero stesso. Recanati non viene considerata una struttura a se stante ma dipendente da Civitanova che senza  le cifre del “S. Lucia” si troverebbe sotto i 1000 parti e quindi destinata a rivedere comunque il servizio. Sarà sufficiente un’addizione per scongiurare la chiusura di Recanati, che sarebbe l’unica della provincia? Per Recanati, sarebbe uno smacco che di fatto sancirebbe il passo più concreto verso lo smantellamento.

L’assurdo poi sarebbe che verrebbe chiuso un reparto che è proprio in linea con le nuove disposizioni del ministero: favorire il parto naturale.

Gli unici a muoversi in questo ginepraio, in attesa dei tempi della politica, sono i membri della Società Italiana di Ginecologia che non approvano il piano del ministro Fazio.