Non con un pizzico di nostalgia per quando il veccho campo sportivo scomparirà, l'assessore all'urbanistica ha affidato a Facebook una serie di riflessioni sulla scelta di destinare ad altro utilizzo l'impianto sotto il comune dove generazioni su generazioni si sono succedute nel calcare quel fondo prima in terra battuta poi in sintetico.
Di seguito la lettera aperta di Galassi mentre nello spazio delle video interviste trovate una nostra intervista sul tema all'assessore.
Di Giacomo Galassi
Chi mi conosce sa che in quel campo ho trascorso metà della mia vita iniziando a giocare all'età di sette anni e appendendo le scarpe al chiodo solo dopo tre seri infortuni in due anni. Il mio primo allenatore è stato proprio Giuseppe (Peppe) Farina che mi affidò sin da subito la fascia di capitano, fascia che ho tenuto al braccio per nove anni consecutivi. Il campo che ho conosciuto io era in terra, campo duro come il cemento in estate e in primavera, campo semi impraticabile nel resto dell'anno causa fango, buche, avallamenti. E' stata la mia prima casa, anche perchè abitando a pochi metri dal campo ero sempre lì, anche quando non c'erano le partite o gli allenamenti, soprattutto la domenica pomeriggio quando il campo era libero perchè libero, all'epoca, era l'accesso, allora sì punto di aggregazione per tanti bambini e giovani.
Ho ricordi vivissimi e fortissimi, a volte mi capita di sognare di giocare ancora; quante battaglie, quante gioie, lì ho imparato a stare insieme agli altri, a capire che cosa significa lottare tutti insieme per un unico obiettivo e lì ho appreso l'educazione grazie a mister Peppe Farina ed Enzo Cerruti.
Detto questo, i miei ricordi sono legati anche a tante altre zone della città che negli anni hanno subito cambiamenti radicali, ma i miei ricordi non me li tocca nessuno, restano dentro me, li custodisco e con piacere li rispolvero. I ricordi sono importanti ma non credo si possa vivere di ricordi.
Chi come me ha la fortuna di amministrare la nostra città ha il dovere di garantire un futuro migliore a tutti, risolvendo i problemi di oggi ma soprattutto immaginando il futuro e creando una speranza. Per fare ciò occorre dare un senso alla città e realizzare le condizioni affinchè Recanati possa crescere in termini di abitanti residenti nel centro storico, di nuovi esercizi commerciali e di molti più turisti.
Va inoltre migliorata la qualità della vita e ciò significa creare una viabilità meno cervellotica a ridosso del centro e ridurre il numero delle auto all'interno delle mura così da avere meno inquinamento atmosferico, meno rumore, più sicurezza soprattutto per i più piccoli.
Noi siamo convinti che l'area del vecchio campo sportivo sia ottimale per il raggiungimento di tali obiettivi, un progetto quest'ultimo che non riguarda solo la creazione di qualche centinaio di posti auto, ma anche una nuova e strategica viabilità fatta di nuove strade, del miglioramento di quelle attuali e di alcune rotatorie.
Ci sarà ad esempio una nuova strada che collegherà il quartiere Mercato al parcheggio attraverso "via le fonti", viale adriatico non sarà più senza sbocco (ecco perchè non realizziamo il parcheggio a piazzale adriatico) e formerà un anello a senso unico con "via campo boario".
E il piano a raso non sarà una spianata di asfalto come qualcuno vuole far credere, ma uno spazio curato ed esteticamente all'altezza, un luogo in cui parcheggiare la propria auto ma che all'occorrenza potrà essere utilizzato come seconda piazza della città.
Qualcuno sostiene che tutti questi posti auto non servono, certo i 500 posti circa che andremo a realizzare possono sembrare molti per la Recanati di oggi, ma noi amministriamo Recanati perchè abbiamo delle ambizioni, perchè crediamo che la nostra città possa avanzare e anche in fretta e non intendiamo galleggiare sulla situazione attuale, vogliamo riportare il centro storico ai fasti di un tempo e vogliamo incrementare di molto l'arrivo dei turisti.
Per fare ciò serve una importante e moderna infrastruttura, nulla di eccezionale, ma ciò che molte altre città turistiche hanno da decenni.
Il vecchio campo, non a norma per vari motivi e per il quale il sindaco firma una deroga speciale (assumendosi rilevanti responsabilità) altrimenti nessuno potrebbe giocarvi, resterà nei nostri ricordi e nei nostri cuori, cuori carichi di passione e di amore per lo sport, quello sport che ci guadagnerà perchè il nostro progetto prevede la realizzazione di un nuovo campo sintetico (a norma), con nuovi spogliatoi, parcheggi, gradinata e un antistadio a fianco allo stadio Tubaldi.
Cari amici ed ex compagni di squadra, i ricordi sono importanti ma è lo sport che amiamo ed è lo sport in sè che va veramente difeso e forse anche protetto dalle strumentalizzazioni politiche di coloro che, in fondo in fondo, non lo amano quanto noi.