Di Gianni Bonfili, direzione regionale PSI
Di questi tempi, almeno qui in Italia, un giovane o una giovane in cerca di occupazione quando ha la fortuna di trovarla (ma un 25-30% non ci riesce) deve accontentarsi di uno stipendio di 900/1000 euri mensili e senza garanzia di continuità.
Il giovane che ha avuto la fortuna di trovare lavoro, dal lunedì al venerdi di ogni settimana si deve impegnare nelle sue mansioni per sette/otto ore giornaliere con sempre maggiore intensità, come imposto dai nuovi contratti di lavoro alla Marchionne.
Non può stupire, allora, sentire spesso giovani che dicono seriamente di volersi buttare in politica perché si tratta di un’attività ben remunerata, relativamente impegnativa, poco controllata.
Infatti può già essere sufficiente riuscire a ricoprire l’incarico di Assessore in un Comune minore come ad esempio Recanati per garantirsi uno stipendio superiore a quello di un lavoratore dipendente e con tutte le garanzie di durata correlate al mandato.
Se, poi, il giovane è più dotato, più intraprendente, più capace di entrare nei meccanismi delle organizzazioni politiche e riesce a raggiungere livelli istituzionali più elevati, provinciali, regionali, nazionali, altro che retribuzioni di un lavoratore dipendente!
Arriviamo a benefici caratteristici storicamente di tempi pre-moderni.
Io sono fermamente convinto che se alla base di un qualsiasi impegno politico di una persona non prevalgono la passione, la tensione morale, la spinta ideale, completamente puri e senza il minimo inquinamento di fattori particolari, aspetto che non esclude il risvolto economico, la politica scade inevitabilmente in un degrado maleodorante che si espande a tutta la società a causa della grande visibilità pubblica del personaggio politico, che per tale motivo costituisce esempio.
La modifica di un quadro generale può avvenire solo a seguito della modifica convergente dei singoli particolari per cui ognuno è chiamato a fare e dovrebbe fare la sua parte.
Se ci si sottrae alla prova si perde il titolo per criticare ed auspicare cambiamenti in quanto viene a mancare la credibilità necessaria per raggiungere consensi.
Gianni Bonfili