C’è anche la Plast2000 di Recanati tra le aziende colpite dal precipitare della situazione in Tunisia. Oltre alla Fatar, di cui abbiamo riferito, anche l’azienda che produce stampi per prodotti in plastica, ma a sua volta stampa con gli stessi, si è vista bruciare lo stabilimento.

Le due aziende fanno parte di un consorzio che ha attivato un insediamento a 15 km da Tunisi.

La Fatar era già operativa e il materiale prodotto in Tunisia veniva poi trasferito a Recanati per l’assemblaggio nello stabilimento di Squartabue.

L’impianto della Plast2000 invece doveva ancora essere inaugurato ma tutto era pronto per l’avvio delle lavorazioni.

I danni al complesso sono rilevanti. Al momento in cui sono state appiccate le fiamme durante i violenti disordini, all’interno non c’erano dipendenti ma solo i custodi che però poco hanno potuto di fronte ai manifestanti.

La Fatar (nella foto un interno della sede recanatese), che produce strumenti musicali, si serve di personale locale coordinato da un gruppo di tecnici recanatesi. Al momento non si sa se e quando la produzione potrà riprendere. Di certo la mancanza di materiale da assemblare rallenterà la lavorazione in Italia con effetti al momento non ipotizzabili.