I carabinieri hanno diffuso una foto e il nome dell’albanese autore dell’omicidio di un connazionale ieri sera all’interno di un bar di Porto Recanati, dopo che già all’esterno si era sviluppata una lite con tanto di rissa.
L’omicida è un clandestino, Armando Uka (nella foto), 25enne, pregiudicato. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri in strada, diretto alla caserma dove si stava andando a costituire.
E’ stato lui a freddare con due colpi di pistola, una Beretta 7.65, con matricola abrasa, (foto sotto), uno alla schiena ed uno alla nuca, all’interno del bar “Asso di Cuori” di Porto Recanati Ardjan Sheagh, 40 anni, anche lui noto alle forze dell’ordine e residente a Recanati con moglie e due figli. In particolare aveva inferto 16 coltellate al proprio datore di lavoro.
Il terzo proiettile esploso ha invece ferito alla mano un amico dei due che è stato operato alle Torrette e già interrogato.
Sheagh aveva finito da poco di scontare gli arresti domiciliari per reati vari. Uka era già noto alla cronaca per reati contro il patrimonio e per lo spaccio di stupefacenti ed era stato già arrestato la scorsa estate.
Per una ricostruzione più dettagliata dei fatti gli inquirenti attendono di interrogare Uka che per ora si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Circa il possibile movente, visti i precedenti dei due, si ipotizzano motivi legati ai furti in abitazione o allo spaccio stupefacenti, quali una partita di droga non pagata o la spartizione di un bottino.
Il fatto, il secondo omicidio in pochi giorni a Porto Recanati, oltre ad una recrudescenza di altri episodi malavitosi, ha creato ulteriore allarme sociale sul quale il sindaco, Rosalba Ubaldi, così si è espressa.
«La sicurezza viene prima di tutto e da tempo abbiamo iniziato un progetto per garantirla. Per questo siamo al fianco delle forze dell’ordine nella lotta contro chi delinque. Abbiamo già previsto l’installazione di telecamere nei luoghi sensibili ma mai avremmo pensato che un fatto del genere potesse avvenire in un bar. Dovremo quindi considerare questo episodio nella scelta dei luoghi dove collocarle. Siamo amareggiati sia dal punto di vista umano che come cittadini. Dobbiamo considerare questo fatto un evento che non doveva succedere e che non ricapiterà, pertanto chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini perché non intrattengano rapporti con persone non in regola o sospette, perché non affittino le loro abitazioni senon hanno certezze sugli affittuari e perché diano subito l’allarme in qualunque occasione di sospetto».