Tutela della sicurezza e tutela delle bellezze achitettoniche cittadine mal si coniugano. Una ha avuto, in bruttume, il sopravvento sulla necessità di preservare la bellezza di un luogo simbolo della città: la Torre del Borgo. Edificata per celebrare l'unione dei castelli posti sui colli recanatesi, cantata da Giacomo Leopardi, sede dello "scrinarium" quando c'era tempesta con altre città, dal suo lato verso la piazza è uno dei luoghi più fotografati dai turisti.

Ma "qualcuno" che di tutela del patrimonio architettonico deve essere ben digiuno, ha piazzato una telecamera di sorveglianza (bianca che più bianca non si può ...) proprio su quell'angolo tra i più suggestivi e fotografati. Se sul lato opposto la telecamera è di modello più "discreto" e posta su un versante meno visibile dai turisti, quella che da sulla piazza è veramente un insulto.

Come se non bastassero le paraboline messe tra i merli della torre, che vanno ad interrompere il profilo medievale. della corona di osservazione. Un capolavoro di tutela dei beni architettonici.

Concesso che il comune abbia puntato molto sul progetto sicurezza (dimenticandosi di avvisare come impone la legge di indicare con appositi cartelli le parti di territorio sottoposto a vigilanza eletronica ....), questo non autorizza ad umiliare quanto di bello la città possa vantare in bellezze architettoniche. Si individui un luogo diverso per quella telecamera, e si arretrino più all'interno rispetto alla merlatura, le paraboline.

Gli assessori decantano le bellezze cittadine fonte di quel turismo che porta ricchezza, ma se poi lo spettacolo è quello della torre, c'è da riflettere e molto.

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