E' stato attivato dal dinamico Don Rino Ramaccioni, parroco della Chiesa "Cristo Redentore" di Recanati il fondo diocesano "La solidarietà al lavoro" una nuova inziativa, spiegata nel corso dell'omelia di Natale, con cui si intende modulare gli interventi di sostegno coinvolgendo soprattutto le risorse del territorio e garantendo un accompagnamento delle famiglie interessate, al fine di trovare soluzioni concrete e durature ai problemi derivanti dalla carenza di lavoro. Mettere la solidarietà in rete a kilometri zero. E' questo l'obiettivo che la diocesi si é data e prontamente recepita dalla Parrocchia "Cristo Redentore" che ha già consentito a due famiglie recanatesi di trovare, dopo mesi e mesi: il lavoro.
Il fondo sarà alimentato dalle risorse caritative derivanti dall'ottoxmille e dai contributi di persone, famiglie e aziende che si coinvolgeranno in questa rete di solidarietà a kilometri zero. Esso é destinato soprattutto a chi, a causa della crisi economica, ha perso il lavoro o si trova in uno stato di precarietà lavorativa. Privilegia le situazioni familiari che non usufruiscono di altri sostegni economici. Si concretizza in piccoli crediti economici erogati secondo la logica propria del microcredito.
Ogni beneficiario avrà un impegno solidale alla restituzione di quanto ricevuto. Per realizzare le azioni previste per l'uscita dallo stato di bisogno e per il raggiungimento della sua piena autonomia, al beneficiario si affiancherà un "tutor". Il fondo si alimenterà attraverso la generosità di quanti vorranno sostenere questa iniziativa e attraverso la restituzione ponderata da parte dei beneficiari; inizialmente sarà costituito da 80.000 Euro derivanti dai fondi dell'ottoxmille. Verranno redatti inoltre report periodici sull'utilizzo dei fondi. Cosa occorre fare per poterne usufruire ? Gli interessati dovranno rivolgersi alla Caritas parrocchiale; prendere un appuntamento presso il centro di ascolto diocesano o il Punto Famiglia delle ACLI. Raccogliere tutti i documenti necessari e valutare lo stato di bisogno ed eventuali sussidi percepiti (nel presente e nel passato).
Attivarsi inoltre al fine di uscire definitivamente dallo stato di bisogno, oltre ad accettare la vicinanza di un "tutor" nello sviluppo del progetto di aiuto. Chi vorrà contribuire al fondo potrà donare un pò di tempo per accompagnare come "tutor" chi si trova in difficoltà, oppure diventare volontario presso la Caritas parrocchiale o nei servizi e nella struttura della Diocesi e/o versare un piccolo contributo mensile (almeno 5 Euro) attraverso la consegna personale al proprio parroco o ad un suo incaricato o direttamente all'ufficio economato della Diocesi, e/o tramite bonifico bancario o postale per il fondo diocesano "La solidarietà a lavoro".
“La positiva accoglienza che la proposta ha registrato in queste prime settimane -come sottolineato dal Vescovo Mons. Claudio Giuliodori- c i fa ben sperare che possa trovare un'ampia e diffusa adesione nella comunità ecclesiale e civile favorendo così non solo la risposta a bisogni concreti ma anche la crescita di una cultura diffusa e partecipata della solidarietà”.