Un sessantenne argentino, Cesar Alejandro Enciso, accusato di massacro, sequestro di persona e omicidio di cittadini italiani residente in Argentina durante la dittatura militare in quel paese negli anni 70, è stato arrestato a Rio de Janeiro per ordine di cattura internazionale emesso dalla giustizia italiana. Lo annuncia il quotidiano brasiliano Estado de S. Paulo. Enciso è coinvolto nella scomparsa di alcuni marchigiani, tra i quali Lorenzo e Maria Vinas, filgi della scultrice recanatese Adelaide Gigli.
Carmen Lucia, ministro del Supremo Tribunale Federale (Stf) di Brasilia, è convinta che «i fatti delittuosi che hanno motivato il decreto dell'arresto da parte della giustizia straniera soddisfano le esigenze della legge brasiliana per la prigione preventiva ai fini dell'estradizione». Ora il governo italiano ha tempo 40 giorni per inviare al Stf la richiesta di estradizione. Secondo il suo avvocato brasiliano, Rogerio Pires Thomaz, Enciso è rimasto sorpreso dall'arresto e ha garantito di non aver partecipato a nessuna attività che abbia coinvolto cittadini italiani o interessi del governo italiano. Thomaz è impegnato nell'ottenere ora almeno la prigione domiciliare del suo cliente.
L'Estado de S.Paulo scrive ancora che «la presidente eletta, Dilma Rousseff, che è stata arrestata e torturata per la sua militanza politica contro la dittatura militare brasiliana, potrà decidere sull'estradizione di Enciso. La parola finale potrebbe essere di Dilma così come è successo per Cesare Battisti la cui richiesta di estradizione attende una decisione finale del presidente Luiz Inacio Lula da Silva». Circa 30 mila persone sono state torturate e uccise durante gli anni di piombo della dittatura argentina.
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